Palermo, il primo round col Frosinone Stellone: «Vogliamo subito la vittoria»

Finale playoff Palermo-Frosinone: atto primo. Al Barbera, alle ore 20,30, è in programma domani l’andata del doppio confronto che vale la promozione in serie A. Partita molto importante ma da inquadrare comunque nell’ottica dei 180 minuti. Il primo round potrà muovere l’ago della bilancia e magari tracciare un indirizzo ma, pesando anche le forze presenti sul terreno di gioco, è molto probabile che in chiave promozione sarà decisivo il match di ritorno. Con due pareggi sarebbe il Frosinone a salire in A. Il vantaggio che aveva il Palermo in semifinale nei confronti del Venezia in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione regolare adesso lo avranno i ciociari (che hanno terminato il campionato al terzo posto) nei confronti dei rosanero.  Chiamati, dunque, a vincere almeno una delle due partite contro la formazione di Moreno Longo.

E il match da vincere è proprio quello di domani. I rosa giocheranno in casa e in un Barbera che sarà di nuovo pieno (code ai botteghini e agli Store ufficiali e i circa 10 mila tagliandi staccati ieri in quattro ore nel primo giorno di prevendita sono indicatori di un bagno di folla che potrebbe anche superare quota 28.152 spettatori registrata domenica e coincisa con il record stagionale di presenze) dovranno creare le premesse necessarie per spostare dalla propria parte l’inerzia della doppia sfida. Battere domani il Frosinone e costruire intorno a questo successo la partita di ritorno in programma sabato sera allo Stirpe. È questa la mission. Che pur essendo ampiamente alla portata, in base anche ai segnali emersi durante il campionato (i rosa hanno pareggiato 0-0 a Frosinone e vinto 1-0 al Barbera grazie ad un gol di Gnahoré) e ai limiti sul piano caratteriale di un avversario ancora scosso dalla promozione diretta in A fallita clamorosamente sia in questa che nella passata stagione, presenta comunque delle difficoltà. Riconducibili allo spessore tecnico di un Frosinone inaffidabile e discontinuo ma composto da giocatori in grado soprattutto in avanti di lasciare il segno e al tipo di partita che domani dovranno disputare i rosanero. Efficaci, di solito, nelle gare in cui possono fare male sfruttando le ripartenze ma spesso a disagio nel momento in cui hanno il compito di aggredire il match e imporre la propria manovra.

Dovrà essere bravo Stellone a snaturare almeno per un giorno l’indole del gruppo e a trasmettere una mentalità offensiva funzionale alle esigenze dei 90 minuti di domani. Facendo leva, magari, sulle sue conoscenze dell’universo frusinate. Fattore da non sottovalutare. Il tecnico romano ha già allenato diversi elementi di questo Frosinone (squadra in cui ha finito la carriera di giocatore e con la quale, da tecnico, ha centrato nel recente passato il doppio salto dalla Lega Pro alla serie A prima della retrocessione in B nel 2016 sancita ironia della sorte da un ko casalingo nello scontro diretto con il Palermo) e, di conseguenza, dovrebbe sapere i codici da utilizzare per entrare nel sistema operativo gialloblù. E anche gli strumenti (ma questo concetto vale anche in senso contrario) che servono per danneggiarlo. «È vero che conosco diversi elementi del Frosinone e ho anche spiegato ai miei giocatori le loro caratteristiche – ha ammesso Stellone nel corso della conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – ma secondo me sono sempre determinanti i duelli individuali nelle varie zone del campo. Chi vince i duelli ha più possibilità di aggiudicarsi la partita, nella quale contano anche gli episodi e un pizzico di fortuna. Al di là delle conoscenze reciproche, mi interessa che la mia squadra sia attenta e bene organizzata».

Il tecnico rosanero ha già impostato il piano d’azione. «Sappiamo che con una vittoria ed un pareggio siamo in A e noi la gara di domani vogliamo vincerla. Ma dobbiamo provare a vincere con equilibrio – ha aggiunto – sappiamo che nel match di domani dovremo osare un po’ di più ma questo non vuol dire esporsi alle ripartenze di una squadra come il Frosinone che oltretutto ha giocatori importanti e di qualità. Dobbiamo provare a vincere ma, nello stesso tempo, non bisogna perdere. Non è detto che un pareggio non vada bene in vista della gara di ritorno». La doppia sfida con i ciociari avrà un sapore speciale per Stellone: «Sarà ovviamente una gara particolare perché a Frosinone ho vissuto momenti importanti con una squadra passata in due-tre anni dalla serie C alla A. Avrò delle sensazioni particolari ma sono sicuro che dopo il fischio di inizio tutto finirà perché sono concentratissimo sugli obiettivi del Palermo».

Contro gli uomini di Longo, compagno di squadra di Stellone alla Lucchese nella stagione 1997/98, il tecnico rosanero con ogni probabilità effettuerà un paio di cambi rispetto alla formazione schierata due giorni fa nel ritorno della semifinale playoff contro il Venezia. Un avvicendamento coinvolgerà certamente la difesa e prevede l’inserimento di uno tra Dawidowicz e Struna al posto di Bellusci alle prese con un fastidio alla caviglia. Da decifrare le altre possibili novità (a centrocampo, ad esempio, Fiordilino insidia la candidatura di Gnahoré) e anche il sistema di gioco. Nella gara di domani contro i gialloblù, ancora privi in attacco dell’infortunato Daniel Ciofani e in emergenza nel reparto difensivo alla luce delle assenze di Ariaudo e Brighenti, Stellone potrebbe confermare il 4-3-2-1 con Coronado e Trajkovski a supporto di La Gumina o disegnare lo scacchiere con un solo trequartista (Coronado) e due punte (La Gumina e uno tra Moreo e Nestorovski che – sottolinea il tecnico – «non è affatto un caso. Ha la mia fiducia ed è un giocatore importante così come lo sono gli altri»). 

A prescindere dal modulo scenderà in campo un Palermo propositivo ma il 4-3-2-1 o 4-3-1-2 non sono le uniche formule che garantiscono questo tipo di atteggiamento. Può essere un Palermo propositivo, ad esempio, anche con un eventuale 4-4-2 schierando Rolando e Moreo esterni di centrocampo e due punte. O Rolando e Moreo con un centrocampista offensivo (Coronado) ed un solo terminale (La Gumina favorito su Nestorovski). Nel caso specifico, a centrocampo (reparto in cui Chochev sarà recuperabile al massimo per la panchina), sarebbero solo due gli interni: Murawski e Jajalo.


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