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Palermo, il Pdl e il bidone delle primarie
La verità è che ormai i due non si sopportano più. Uno di qua e laltro di là. Una rottura che sembra insanabile. Tantè vero che, ancora oggi, Gianfranco Miccichè ha ribadito che sarà lui il candidato a sindaco di Palermo di ‘Grande Sud’, il partito che ha fondato abbadonando – questa volta forse definitivamente – Silvio Berlusconi. Un modo, neanche troppo velato, di tagliare la strada al futuro candidato del centrodestra. Dallaltra parte, Angelino Alfano, numero uno del Pdl, non si muove di un millimetro: il candidato a primo cittadino del centrodestra del capoluogo dellIsola dovrà passare dalle elezioni primarie di coalizione.
Come leggere queste due posizioni? Con molta probabilità, Miccichè – visto che per lui ormai è una fissazione – avrà chiesto garanzie per una sua ipotetica candidatura alla presidenza della Regione. Naturalmente in qualità di candidato di centrodestra. E, altrettanto naturalmente, qualcuno gli avrà risposto, anzi ribadito: Te lo puoi scordare.
Da qui – sempre naturalmente – Miccichè che ri-ribadisce la sua candidatura a sindaco di Palermo. Ripicche e controripicche. Ruggine e veleni. Al termine di questo valzer – e questa è una nostra interpretazione – Miccichè non si candiderà. E potrebbe anche decidere di sostenere il candidato di Raffaele Lombardo, Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia. In fondo, con Lombardo si è già accompagnato. A certi giri di valzer, appunto, cè abituato.
Insomma: se il centrosinistra di Palermo piange tra ‘Longobardi etnei’,’ Gattopardi, Lumie di Sicilia e Cracolife, nel centrodestra cè poco da stare allegri. Anche le primarie di coalizione di Angelino Alfano, alla strinciuta, come si dice dalle nostre parti, non sembrano una cosa seria. Anzi. Intanto la decantata coalizione. Che, allo stato dellarte, può contare solo su due partiti: i Popolari per lItalia di domani – Pid per gli amici – di Saverio Romano e il Pdl un po ammaccato dopo i sobbalzi e i sussulti degli ultimi anni.
Di più: Marianna Caronia, che è del Pid, parlamentare regionale e già vice sindaco del capoluogo dellIsola, un mese fa – o forse più – li ha salutati tutti e si è gettata nellagone elettorale: è già candidata a sindaco di Palermo con tanto di manifesti mega, slogan, pubblicità e via continuando. La sua è una candidatura indipendente, si giustificano un po gesuiticamente Romano e compagni. Peccato che la bella Marianna partecipi attivamente a tutte le riunioni del Pid intervenendo, parlando, specificando, sottolineando, stigmatizzando. Nessuno le ha mai detto nulla.
E allora? E allora sorge il dubbio che, nel centrodestra panormita, l Agrigentino sia rimasto lunico a fare la guardia al bidone delle primarie. Dove per Agrigentino, ovviamente, sintende Angelino Alfano in possible versione Bob Dylan Blowin’ In the wind…
Tirando le somme, ste primarie del cntrodestra, a quanto pare, non fanno sognare nessuno. A cominciare da Roberto Lagalla, Rettore dellUniversità di Palermo, già apprezzato assessore regionale alla Sanità, che in tanti, già da tempo, vedono come un possibile candidato del centrodestra. Lagalla non si tirerebbe indietro. Ma avrebbe posto una condizione: di primarie non ne vuole sapere. Detto in soldoni, a una radiografia delle primarie, il Rettore dellUniversità, che nella vita da il medico radiologo, preferisce una bella Tac- elettorale in diretta, senza se e senza ma.
E gli altri? Ci potrebbe essere Francesco Scoma, un po defilato, in verità. O Simona Vicari, che invece ci proverebbe. Mentre Francesco Cascio riflette: anche alla luce del probabile scioglimento anticipato dellArs.
Lunica cosa certa, allo stato dei fatti – decisione di oggi – è che alle Idi di marzo il centrodestra di Palermo celebrerà le primarie per incoronare il candidato a sindaco. Pardon, abbiamo sbagliato di tre giorni: le primarie andranno in scena il 18 marzo. le Idi non centrano (o quasi).
Bob Dylan: Blowin In the wind…