L’ex tecnico rosanero presenta la gara con i sardi: «Il risultato viene prima di tutto, queste sono partite che sfuggono a ogni logica». Su De Zerbi: «Ha dato alla squadra la sua impronta e ha le garanzie del presidente»
Palermo, col Cagliari ultimo appello Arcoleo: «Evitiamo altri passi falsi»
«Sarà una partita molto delicata, perché il Cagliari è una bella squadra e il Palermo vuole dimostrare di non essere inferiore a nessuno. Certo, la classifica è molto delicata e ai rosa servono punti, nessuna delle due squadre si può permettere passi falsi». Ignazio Arcoleo non usa mezzi termini per spiegare che il cammino per la salvezza dei siciliani passa anche dalla sfida con i sardi. Il tecnico, rosanero da giocatore negli anni ’60 e ’70 e da allenatore negli anni ’90, ha scritto alcune delle pagine più importanti della storia del Palermo, guidando quella squadra composta dai picciotti che tanto bene fece nella serie B 1995/96. «Mi auguro che il Palermo faccia risultato, non importa chi sarà decisivo. Tutti devono dare il loro contributo perché queste sono partite che sfuggono a ogni logica. Il risultato viene prima di tutto».
Per mister De Zerbi sarà una sorta di prova d’appello, dopo le recenti sconfitte: «Il tecnico – continua Arcoleo – ha tutte le garanzie da parte del presidente. È però una partita importante perché il Crotone ha vinto e l’Empoli ha fatto un punto con la Roma». Ai rosa serve tranquillità e quest’ultima passa da un aspetto non certo indifferente: «Il Palermo deve fare assolutamente punti – spiega l’ex tecnico tra le altre di Acireale, Foggia e Frosinone – e alla luce del risultato di stasera si trarranno le conclusioni. Ora come ora non si può dire niente, bisogna aspettare l’esito della gara. De Zerbi conosce tutte queste dinamiche perché non ha cominciato ieri a fare l’allenatore, quindi è consapevole dell’importanza della partita».
Con l’ex allenatore del Foggia a guidare la squadra, il Palermo ha imparato a non buttare mai la palla, anche se nelle ultime gare ha subìto tanti gol: «Tutti gli allenatori – spiega – vogliono dare alle squadre un’impronta ben precisa, non c’è un allenatore che mette in campo una squadra senza dargli una sua identità. Il tecnico deve sempre continuare sulla sua linea, ma saranno i risultati a stabilire e a influenzare anche i rapporti con la società e la dirigenza». Una componente importante, però, sembra essere quella dea bendata che attualmente non ha aiutato i rosa: «Ci vuole fortuna e ci vogliono tante componenti positive affinché tutto vada bene, ma tutti gli allenatori vogliono portare la loro impronta nelle squadre che allenano, altrimenti non ci sarebbe gusto nel fare questo mestiere».
Anche il Cagliari non sta passando un periodo particolarmente felice, con due sconfitte consecutive e nove gol subìti nelle ultime due gare: «Rastelli ha vinto un campionato lo scorso anno. Credo che tutti gli allenatori possano essere messi sulla graticola quando non arrivano i risultati, basta guardare la situazione relativa all’Inter e a De Boer. Nessuno è escluso e queste sono le regole del gioco». La lotta salvezza al momento dice che a giocarsela sono Pescara, Empoli, Palermo e Crotone, ma Arcoleo è convinto che qualcosa potrebbe cambiare: «Credo che potremo vedere anche qualche altra squadra in questo gruppetto. I campionati sono a periodi: c’è stato il ciclo negativo per la Sampdoria e per l’Udinese che ora stanno vivendo un momento positivo. I cicli dipendono da tante componenti – conclude -, infortuni, squalifiche e fortuna. Per questo nel nostro gergo si dice che i cavalli di razza si vedono nelle lunghe corse».