Sgarbi a 360 gradi. L’assessore regionale a tempo (viste le sue ambizioni da ministro) ai Beni Culturali ha presentato, con una conferenza fiume di oltre quattro ore, gli eventi organizzati dalla Regione Siciliana che entreranno a far parte del calendario di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Ma l’incontro con la stampa si è trasformato nel solito show del critico d’arte, che ha rintuzzato gli attacchi su Cecilia Strada, ha martellato su uno dei suoi classici cavalli di battaglia – ovvero mafia e antimafia – e spaziato sui temi della politica regionale e nazionale.
Oltre 50 iniziative messe in piedi in fretta e furia, in appena tre mesi, «ma tutte di grande qualità ed equilibrio», assicura Sgarbi. La maggior parte si concentrerà nel capoluogo siciliano ma il programma dell’assessorato ai Beni Culturali sarà itinerante, con tappe anche a Taormina – che sarà gemellata con Palermo – e Agrigento, candidata a Capitale del 2020. Alla presentazione c’è l’assessore comunale Andrea Cusumano, non il sindaco Leoluca Orlando, in trasferta in Sicilia orientale per la visita istituzionale del premier Paolo Gentiloni a Messina e Catania.
«Oggi sono tutti dal premier, tanto che ci siamo chiesti come facciamo a organizzare una conferenza stampa qui a Palermo – ironizza Sgarbi -. Gentiloni è un ragazzo molto simpatico, amato da ogni parte, da Renzi, da Berlusconi e forse anche dai Cinque Stelle, ma tanto perderà sicuramente le elezioni. Purtroppo però tutti i big della politica e i giornalisti sono corsi a Messina a bere alla sua fonte. Eppure non mi pare che alla mia conferenza stampa non ci sia nessuno». Perfino la sede della conferenza stampa, l’Albergo delle Povere, storico edificio di corso Calatafimi, diventa occasione per buttarla in politica: secondo Sgarbi «è stato illogico e senza senso che la giunta Crocetta, con uno dei suoi ultimi atti, peraltro confermato dalla dirigente generale Volpes, abbia diviso a metà l’Albergo delle Povere e destinato una delle due metà agli uffici del Tar. Che questa fosse una scelta impropria contro il senso stesso di arte mi pare scontato. L’Albergo delle Povere potrebbe diventare uno spazio espositivo ospitando fino a sei o sette mostre contemporaneamente».
La restituzione dell’immobile alle amministrazioni pubbliche sarà una delle «ultime volontà», così le ha scherzosamente definite, che Sgarbi lascerà in eredità al suo successore nel caso di una chiamata da Roma. Inoltre l’assessore regionale ha confermato «il contributo di un milione a Palermo Capitale. L’altra idea che mi è sembrata importante è sdoppiare questo titolo con una capitale non italiana ma internazionale come Taormina e ho proposto questo gemellaggio a Cusumano e Orlando».
Il contributo regionale, però, ad oggi non è ancora arrivato nelle casse di Palazzo delle Aquile, al pari del milione di euro dal Mibact per la vittoria del titolo. A sottolinearlo, ieri sera in Consiglio comunale, lo stesso Cusumano. «In questo momento non abbiamo ancora un esercizio finanziario di bilancio. E non è ancora uscito il decreto sul milione promesso dal Mibact, che è stato decretato dal Consiglio dei Ministri ma non ancora approvato dal Cipe – ha detto il membro della giunta Orlando -. Parimenti, anche se Musumeci ha annunciato un contributo di un milione, anche su questo siamo in attesa di avere informazioni formali e ufficiali. Al momento ci muoviamo su una logica di budget zero, ci stiamo occupando soprattutto della messa a sistema senza dimenticare le iniziative che provengono da finanziatori esterni. Quando avremo somme certe da Ministero, Regione e bilancio comunale ci muoveremo diversamente».
Tra le iniziative organizzate dalla Regione Siciliana ci sono mostre di arte antica, moderna e contemporanea, rassegne di fotografia, allestimenti, anteprime di mostre che si terranno nel 2019 e nel 2020, la produzione di un corto sulle meraviglie della Sicilia, proiezioni sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo, conversazioni, workshop e sessioni di lettura. Nell’organizzazione sono coinvolti anche i Comuni di Palermo e Taormina, l’Università, l’Accademia delle Belle Arti, la Fondazione Federico II, enti economici come la Fondazione Banco di Sicilia.
In programma, tra gli altri eventi, Il ritorno di donna Franca Florio, il 16 marzo a Villa Zito; la mostra I fiamminghi in Sicilia, a Palazzo Reale; l’anteprima delle foto ottocentesche del Centro regionale del Catalogo Villino Favaloro, il 23 aprile; l’anteprima dell’antologica su Robert Capa, il 24 aprile all’Albergo delle Povere; a ottobre la mostra sulla Dea di Morgantina al Museo archeologico Salinas di Palermo e quella su Antonello da Messina alla Pinacoteca regionale di Palazzo Abatellis. Su quest’ultima, però, Sgarbi mette le mani avanti: «C’è un dubbio legato al fatto che voglio essere sicuro che l’agenzia sia davvero in grado di mettere insieme tutte le opere promesse (in tutto 31, nda), anche perché quest’anno dovrebbe esserci un’altra mostra su Antonello da Messina a Milano».
In data da definire la ricostruzione dell’altare del Gagini e la collocazione della riproduzione dello Spasimo di Raffaello, in collaborazione con il Comune di Palermo e Factum art. Altre anteprime riguarderanno la mostra su Francesco Laurana a Palazzo Abatellis e quella su Van Dyck in un itinerario tra Palazzo Alliata di Villafranca e l’Oratorio del Santissimo Rosario di San Domenico. Tra gli eventi specifici a Taormina la mostra fotografica Magnum on the Set (in data e luogo da definire, l’ipotesi è Palazzo dei Congressi) e la mostra sul pittore e incisore Piero Guccione (probabile sede Palazzo Ciampoli).
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