«Vazquez giocherà nel Siviglia e giocando con giocatori di caratura superiore dimostrerà che tipo di giocatore è. Secondo me vale molto di più del valore a cui l’ho dovuto cedere, però mi mandava continuamente messaggi chiedendo di essere ceduto. Quando un giocatore ha in testa queste cose, non riesci a trattenerlo». Queste le parole del presidente Maurizio Zamparini, in visita a Bad durante il ritiro del Palermo che domani affronterà gli austriaci dell’ASKO Mittlern nel primo test stagionale. Quanto affermato dal patron non fa altro che confermare la cessione del giocatore, direzione Spagna. «Vazquez è uno dei vecchi pezzi pregiati del Palermo. Chi sono gli altri? Secondo me, Posavec, Balogh ed Embalo, inoltre spero che Quaison esploda e Hiljemark riesca a confermarsi. È partito Sorrentino, lo ritengo un buon portiere nonostante i 65 gol subiti l’anno scorso, adesso abbiamo Posavec che ha le stesse qualità di Donnarumma. Per la porta, inoltre, cerchiamo un giocatore esperto che possa essere una sicurezza se Posavec dovesse farsi male. Ho dimenticato di citare anche Goldaniga, che ha delle richieste da club importanti, ma non si muoverà da Palermo. Il mercato è difficile, ma secondo me è stato anche ritardato dagli Europei. Può darsi che nei prossimi dieci giorni si muova tutto».
Il patron rosanero parla a ruota libera e lo fa partendo dal mercato: «In uscita ci può essere Lazaar perché è in scadenza di contratto e l’hanno scorso mi ha chiesto di essere ceduto. Se un giocatore vuole restare, io sono felice che rimanga. Gonzalez se non chiede nulla rimane, se invece lo chiederà, andrà via, io non trattengo nessuno». Per quanto riguarda i giocatori in entrata, invece, piena fiducia nel direttore sportivo: «Foschi ha un budget a disposizione e non ha speso ancora nulla perché non ha trovato i giocatori. Tra un giovane che costa di stipendio 300 o 400mila euro e un vecchio di 33 anni che pretende più di un milione, preferisco il giovane. È un investimento, quello che ho sempre fatto, è la politica del Palermo di sempre. La squadra da ammirare è il Chievo, che resta in serie A con un monte ingaggi di 16 milioni di euro». Uno dei nodi principali resta quello dell’attaccante che sostituirà Gilardino: «Borriello potrebbe interessarci, ma se viene qui deve farlo con la giusta mentalità e con uno stipendio da Palermo. Anche con dei premi che possono rimpolpare l’ingaggio. La settimana scorsa Foschi ha parlato con lui».
Uno dei reparti più rimaneggiati sembra comunque essere quello dei centrocampisti: «Il centrocampo – prosegue Zamparini – è il reparto dove bisogna intervenire con più urgenza. Rimarranno Chochev, Hiljemark e Jajalo ma servono altri due o tre giocatori di valore. Foschi ci sta lavorando, ha dei nomi in agenda tra europei e sudamericani. Non è un mercato facile, quei pochi giocatori buoni sono richiesti da più parti e si scatena un’asta e quando un giocatore va fuori portata è impossibile prenderlo». Il patron friulano, poi, si lascia andare a una battuta sulla prossima serie A e sui contratti dei giocatori per la prossima stagione: «La prossima serie A ha una caratteristica: si sa già chi vincerà lo scudetto e questo è un male. I miei giocatori quest’anno non avranno un premio salvezza, ma un premio rendimento, ovvero che varierà a seconda della posizione di classifica. Non voglio un campionato folle come quello dell’anno scorso e spero anche nell’aiuto di Santa Rosalia». Il numero uno del club di viale del Fante, parla anche della figura di Gianni Di Marzio: «Non si è defilato – spiega il presidente –, lui è il mio consulente per il mercato straniero e l’anno scorso mi ha aiutato tantissimo. Ho detto di aspettare un attimino per trovare la sua collocazione e per evitare gelosie che può suscitare. Lui non vuole fare il direttore sportivo, a me interessa soltanto come consulente, perché è uno che di calcio ne capisce tanto».
Inevitabile affrontare anche l’argomento della cessione del club e Zamparini ne approfitta anche per sfogarsi sul procuratore Mascardi (caso Dybala): «La lettera d’interesse di Cascio esiste, io sto tardando a mandargli i dati perché non abbiamo nessuna urgenza. Il Palermo è una società che ha un’ottima liquidità e spero al più presto che alcune situazioni con i procuratori, come quella con Mascardi, che aveva ottenuto delle cose dal Tas, siano chiuse. Per fortuna stanno eliminando il Tas, altrimenti il costo di Dybala sarebbe salito a 23 milioni. Ho presentato un esposto in Procura contro Mascardi per difendere la società». Il presidente, però, parla anche di incontro a breve con la cordata cinese: «Se vendo non è perché ho bisogno di soldi per sanare il bilancio, ma per trovare un gruppo finanziario nuovo che possa continuare e migliorare la storia di questa società. Le credenziali devono darmele loro. Dei cinesi conosco già la forza, il 20 verranno per discutere della proposta sullo stadio e sul centro sportivo e anche per tutto il resto. Noi non abbiamo nessuna fretta e l’accordo richiederà tempi lunghi perché i cinesi hanno bisogno dell’approvazione del governo. Io stesso andrò in Cina con un politico italiano e con le banche: il loro intervento richiederà circa sei mesi, ma nel frattempo io lavorerei con un morale migliore e potrei spendere di più».
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