L'amministrazione potrebbe concedere il Giardino inglese ai privati per la realizzazione di una pista in ghiaccio, come già successo due anni fa. «Non ci sfrattate da casa nostra», chiede Ugo D'Azzò, presidente dello Sporting Centre Mediterraneo
Palermo, a rischio la pista per i pattini a rotelle «Il Comune non permetta un massacro sportivo»
La pista di pattinaggio comunale del Giardino inglese a Palermo deve rimanere a disposizione delle squadre sportive che la utilizzano giornalmente per la propria preparazione agonistica, o è meglio affidarla a dei privati per trasformarla in pista di ghiaccio? Un dilemma al quale l’amministrazione di Leoluca Orlando sembra aver pronta una risposta, propendendo per la seconda ipotesi, come conferma l’assessore allo sport del comune di Palermo, Cesare La Piana: «In effetti ci è giunta anche quest’anno una richiesta per trasformare la pista da rotelle in ghiaccio».
«Non abbiamo ancora deciso. Se avremo dove spostare le squadre lo faremo. In ogni caso stiamo ancora valutando, ne sapremo di più la settimana prossima», risponde laconico l’assessore La Piana. Ma la situazione, che si è già verificata due anni fa, ha allarmato le società sportive di pattini a rotelle che lì si allenano, che erano state costrette a spostarsi in diverse strutture dislocate per la città per permettere la creazione di una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Con un conseguente calo delle iscrizioni per le società sportive, come riferisce Ugo D’Azzò, presidente dello Sporting Centre Mediterraneo di Palermo, una delle squadre di pattinaggio artistico maggiormente quotate a livello siciliano e nazionale. «Le strutture affidate non solo sono dislocate in tutto il territorio cittadino, con difficoltà nel programmare lezioni, ma nessuna ha la pavimentazione giusta per il nostro sport», spiega il dirigente.
L’anno scorso il problema è stato aggirato dalla ditta privata che si occupa della pista di ghiaccio, con la creazione di una sua struttura all’interno del Giardino inglese. Ma la trasformazione della pista in ghiaccio resta una buona soluzione per l’amministrazione, in quanto le società di pattini a rotelle pagano un affitto della pista solo per le ore pomeridiane di allenamento, mentre chi si occupa della struttura per gli sport invernali paga un contratto di affitto per l’intera giornata.
Nei giorni scorsi è quindi scattato di nuovo l’allarme per il pattinaggio artistico a rotelle e il presidente D’Azzò, ha scritto una lettera aperta indirizzata al sindaco Orlando. «Siamo ben lontani dal solo pensiero che l’amministrazione comunale possa permettere un vero e proprio massacro sportivo, perché è questo che accadrebbe se, come due anni fa, il Comune di Palermo, permettesse tale iniziativa sul ghiaccio», scrive D’Azzò. Una situazione che «senza una benché minima comunicazione ufficiale, da un giorno all’altro e in perfetta sordina, aveva gettato in strada tutti i pattinatori palermitani, amatori ed agonisti», lamenta D’Azzò.
Il suggerimento all’amministrazione non è però quello di non creare la pista sul ghiaccio, ma di realizzarla «in qualsiasi superficie pianeggiante per non sfrattare ingiustamente atleti che portano alto in giro per l’Italia e per il mondo il nome ed i colori della città di Palermo», conclude il dirigente sportivo.
E anche Cristina, atleta dello Sporting Centre Mediterraneo, ha deciso di scrivere al sindaco Orlando. «In questa pista siamo cresciuti sia affettivamente che sportivamente. Senza l’impianto noi non sappiamo dove andare perché il pattinaggio ha bisogno di una pista adatta e di uno spazio adeguato», scrive l’atleta. «So di essere solo una ragazzina, ma le chiedo con tutto il cuore: non ci mandi via dalla nostra casa. Non infranga i nostri sogni, non tagli le nostre ali, non ci costringa a rinunciare al nostro sport che amiamo tanto. Ci spezzerebbe il cuore», conclude Cristina.