Oscar Giannino presenta Fare a Catania «Una scintilla contro la vecchia politica»

«Siamo una piccola scintilla, ma è dalle piccole scintille che si può originare il fuoco di un incendio che metta paura alla vecchia politica». Non le manda certo a dire Oscar Giannino, il leader liberal di Fare per Fermare il declino, ieri sera a Catania per la tappa in Sicilia orientale del suo tour elettorale. Il numero uno del movimento nato in contrasto al «fallimento di chi ha governato per vent’anni affondando il Paese», ha presentato il programma dei fattivi davanti ad un pubblico di oltre 1400 persone, che hanno riempito fino all’ultimo posto la sala congressi dell’Hotel Sheraton di Acicastello. Dedicando alla città etnea – «unico caso in Italia» – quasi otto ore di incontri, insieme all’unica tappa siciliana dello spettacolo Una cena italiana, che ha preceduto la presentazione serale. E in cui, nei panni di attore, Giannino presenta una fotografia dei problemi della tipica famiglia italiana di oggi.

Oscar Giannino sul palco durante lo spettacolo (foto di Fare su Facebook)

E’ proprio lo spettacolo che dà il via all’incontro elettorale. Sul palco, quattro personaggi che, seduti a tavola, stanno consumando la cena. A comporre il ritratto della famiglia media sono il nonno, esempio dell’uomo di sinistra, che rappresenta l’elettore del Pd; la mamma, commerciante, il cui marito è dovuto emigrare all’estero per trovare lavore e che, alle scorse elezioni, ha votato per il Pdl di Berlusconi; la figlia 20enne, laureata in Filosofia, ma che lavora in un call center, incinta ma non sposata e simpatizzante del Movimento 5 stelle; il figlio 18enne, neodiplomato e disinteressato di politica a tal punto da non voler andare a votare. In questo quadretto si inserisce Oscar Giannino che, venendo fuori da un ipotetico televisore, discute con questa «famiglia campione» dei loro problemi e propone le soluzioni dal punto di vista di Fare. Presentando, attraverso questo test, alcuni tra i punti cardine del suo programma: distacco dalla vecchia politica, debito pubblico – «da abbattere con la patrimoniale pagata dallo Stato, che è il più grande detentore di patrimonio inutilizzato» -, aumento delle tasse – «la destra promette di non farlo ma si smentisce e la sinistra propone idee per cui servono fondi da reperire con la tassazione» -, supporto alle famiglie, alle donne e alle nuove generazioni.

Al termine della pièce, gli attori lasciano il palco a Giannino per il suo comizio-monologo. In cui, tra polemiche ed applausi, snocciola i punti del manifesto di Fare. Che, come riassunto nel sito web, si propone di «tagliare e rendere più efficiente la spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo».

Al centro del palcoscenico, il leader di Fermare il declino non risparmia le critiche alla vecchia politica, dirette sia a destra, che a sinistra. «Per vent’anni siamo stati governati da una classe politica che ha dimostrato di mancare totalmente di fiducia nel senso comune degli italiani. Che dice una cosa e ne fa un’altra». E rincara la dose. «Siete davvero convinti che uno sia il bene è l’altro sia il male? Che belle armate che combattono per il bene e il male sono destra e sinistra… La prima è l’armata del saccheggio e la seconda della dilapidazione!», urla tra gli applausi dei presenti. «Davvero li volete prendere sul serio?», chiede ai futuri elettori. Immancabile un accenno alla tappa palermitana del tour elettorale di Silvio Berlusconi, durante il quale, con la battuta sulla ex moglie, «ha dimostrato per l’ennesima volta una totale mancanza di rispetto non solo per tutte le mogli, ma anche per le madri, le zie e le sorelle. Mi fa vomitare».

Spazio anche al dibattito, con le domande del pubblico. Si è parlato di cultura e gestione dei teatri, facendo l’esempio dello Stabile etneo. Su cui Giannino propone di «abbattere l’Iva sulla filiera della cultura italiana» e «cambiare il sistema di incentivazione fiscale per i privati che vogliono sponsorizzare». Un’altra, sui sequestri amministrativi, ha centrato quello che da anni è il suo cavallo di battaglia: una «revisione dell’ordinamento tributario italiano». A prendere parola anche Maurizio Caserta, presente in sala. Il docente di economia e candidato sindaco di Catania alle prossime amministrative, dopo i complimenti al leader di Fare – «Lo ringrazio per la lezione di stile», dice – pone una domanda sui «controlli nel settore pubblico in un’area, come la Sicilia, ad alta densità mafiosa». Quesito su cui il numero uno dei fattivi propone una «triplice stratificazione di vigilanza»: controllo della giustizia – «in Italia è l’unica che esiste» -, introduzione della «responsabilità individuale nei processi dei dirigenti della pubblica amministrazione», forme di «confronto, controllo e azione da parte dei cittadini» sull’attività del pubblico. «Che devono avere pieno accesso a tutti i dati e sapere come viene speso ogni centesimo – sottolinea Giannino – così come, con il redditometro, lo Stato sa anche quanto spendiamo per il detergente intimo per lavarci tra le gambe!», accusa.

Uno l’obiettivo principale di Fare: superare lo sbarramento del quattro per cento alle elezioni del prossimo fine settimana ed arrivare in Parlamento. «Vi diranno che Giannino adesso si mette d’accordo con Berlusconi e Bersani, ché vuole ottenere a tutti i costi un seggio – afferma – ma non hanno capito che mi devono sparare per farmi cambiare idea», precisa, ribadendo la fiducia nel movimento e nella scelta degli elettori. «Ce la faremo anche grazie alla Sicilia e con i voti in tutta Italia», sottolinea. Dove, secondo il leader, Fermare il declino si è diffuso capillarmente e può contare su persone valide che ne fanno parte. «Tutti i candidati sono meglio di me. Io nella mia vita ho fallito una pluralità di mestieri tale che difficilmente con questo farò meglio. Ho solo messo a disposizione la mia porzione di notorietà per far entrare i bersaglieri a Porta Pia. Vogliamo continuare per anni a radicare le nostre idee». E, prima di lasciare lo Sheraton per raggiungere l’aeroporto, conclude con una precisazione. «Se alle elezioni mancherà la cifra, la colpa è solo mia. E chi verrà dopo rimedierà».

[Foto di CTzen e Fare su Facebook]


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il leader del movimento dei fattivi è stato nel capoluogo etneo per il suo tour elettorale. Nella sala congressi dell'hotel Sheraton gremita fino all'ultimo posto, ha snocciolato tra gli applausi i punti cardine del programma per uscire dalla crisi economica e «risollevare il Paese dal declino». Ad aprire l'incontro uno spettacolo sulle difficoltà delle famiglie italiane di oggi. Sul palco anche critiche a Pdl e Pd - «le armate del saccheggio e della dilapidazione» - e un riferimento alle battute di Berlusconi durante il comizio a Palermo

Il leader del movimento dei fattivi è stato nel capoluogo etneo per il suo tour elettorale. Nella sala congressi dell'hotel Sheraton gremita fino all'ultimo posto, ha snocciolato tra gli applausi i punti cardine del programma per uscire dalla crisi economica e «risollevare il Paese dal declino». Ad aprire l'incontro uno spettacolo sulle difficoltà delle famiglie italiane di oggi. Sul palco anche critiche a Pdl e Pd - «le armate del saccheggio e della dilapidazione» - e un riferimento alle battute di Berlusconi durante il comizio a Palermo

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]