Orlando: «Mi sento responsabile, dovere dire chi ha colpe» Progetto di allarme automatico per chiudere zone a rischio

«Spiegheranno che non l’hanno fatto perché erano influenzati, che avevano da fare, ma la responsabilità è in capo ai commissari che ci ha imposto la Regione. Anche io mi sento responsabile e per questo è mio dovere dire di chi è la colpa». Il sindaco Leoluca Orlando, all’indomani dell’apocalisse di Palermo, sceglie la via del contrattacco e se la prende con la protezione civile regionale, rea a suo dire di non avere dato l’allarme con un’allerta meteo e anche con la gestione commissariale del dissesto idrogeologico a Palermo. Il momento delle polemiche, che ieri era stato rimandato, adesso sembra essere arrivato. Intanto, è arrivata la conferma che nelle auto recuperate non sono stati trovati corpi.

Un commissariamento che affonda le radici nel 2014, quando il governo nazionale, su impulso dell’allora presidente della Regione Rosario Crocetta, diede in mano la guida di questa situazione spinosa a Vania Contrafatto, al tempo assessora regionale. «Nel 2014 erano pronti i progetti per lo scarico a mare ma la Regione non ha disposto il finanziamento – dice Orlando – in seguito, l’allora governo Crocetta con l’assessora Contrafatto, hanno contestato la mancata realizzazione di queste opere che, senza fondi, non potevamo realizzare». Il governo nazionale nomina poi come commissaria l’assessora regionale «ma dal 2015 al 2017 – sottolinea il primo cittadino – non è stato realizzato nessuno degli interventi che sono il recapito di emergenza per l’acqua piovana di Fondo Verde e il collettore sudorientale».

Dopo il commissariamento, nel 2015, il Comune si è appellato alla Corte dei Conti, ma quell’esposto è rimasto nei cassetti. «Nel corso degli anni – ricorda Orlando – abbiamo sollecitato i lavori e la revoca del commissariamento». Dopo Contrafatto è stata la volta dei professori Rolle e Giugno. «Sono stati loro ad agevolare la gara poi sospesa – continua il sindaco – per i ricorsi al Tar da parte dell’associazione nazionale costruttori edili e del secondo in graduatoria nella gara. Per quanto riguarda Fondo Verde siamo ancora fermi al progetto di Amap del 2014».

Per quanto riguarda il tema del dissesto idrogeologico, «il Comune non ha alcuna responsabilità – ha sottolineato il sindaco – È una situazione anomala per cui presenteremo un esposto. Il presidente della Regione Nello Musumeci, che ha i poteri commissariali, ha delegato Maurizio Croce, ma è evidente che nulla è stato fatto. Chiediamo assunzioni di responsabilità – ha detto – ma dobbiamo prendere atto che il sistema di protezione civile regionale non è affidabile: ci troviamo a dovere correre ai ripari anche se non è nostra competenza, con l’installazione di un allarme automatico che scatti e chiuda le zone maggiormente a rischio in presenza di piogge». Un progetto che dovrebbe essere finanziato con fondi Amap, «che contiamo verrà finanziata dal sistema commissariale che non ha finora funzionato».

Una temporale incredibile, durante il quale è caduto l’equivalente di pioggia che su Palermo cade in un anno. Per cui, però, non era stato emanato nessun bollettino da parte della protezione civile. «Quando arriva l’allarme – ha spiegato il capo della polizia municipale Gabriele Marchese – le nostre pattuglie si precipitano a chiudere i varchi. In questo caso, la comunicazione della protezione civile era verde. Per questo – ha aggiunto – non si è attivato il meccanismo di sicurezza. Appena abbiamo capito la gravità della situazione, ci siamo precipitati con 29 pattuglie che sono rimaste sul posto tutta la notte senza guardare al contratto di lavoro e alle ore»..

Adesso, Orlando ha chiesto un incontro con il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e con il governatore siciliano Nello Musumeci. «Abbiamo ricevuto la disponibilità dell’esercito per rimuovere il fango dai sottopassi. Della rimozione delle auto, invece, si occuperà l’amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco – che risarcirà i danni e rimborserà anche chi ha fatto rimuovere la propria auto con mezzi privati». 


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