«Rimarrai nei nostri cuori». A scriverlo sulla propria pagina Facebook è Giuseppe Lo Jacono, titolare del ristorante Appetì di Palermo. È lì che Badr Boujemai, 41 anni, lavorava e lì si trovava ieri sera, pochi minuti prima di incontrare il killer che gli ha sparato tre colpi di arma da fuoco, l’ultimo dei quali alla […]
Omicidio a Palermo, si cerca un complice. Il datore di lavoro della vittima: «Era una persona felice e sorridente»
«Rimarrai nei nostri cuori». A scriverlo sulla propria pagina Facebook è Giuseppe Lo Jacono, titolare del ristorante Appetì di Palermo. È lì che Badr Boujemai, 41 anni, lavorava e lì si trovava ieri sera, pochi minuti prima di incontrare il killer che gli ha sparato tre colpi di arma da fuoco, l’ultimo dei quali alla testa, come fosse un’esecuzione.
Una persona ben voluta da tutti, così ne parla chi lo conosceva. «Era una persona tranquilla, mai niente di sospetto o di strano, nessuno qui era venuto a cercarlo, un uomo felice, sempre con il sorriso al lavoro e parole dolci per la sua famiglia – continua Lo Jacono – Aveva due bambini, di uno e cinque anni, lo avevo conosciuto perché cercava lavoro e qui avevo bisogno di personale. Faceva il buttadentro, attirava e accoglieva i clienti, era di natura una persona sorridente e serena. Lo chiamavamo Samir, prima di arrivare qui a Palermo lavorava sulle navi della Grimaldi. In città aveva finalmente trovato stipendio e rispetto ed era molto apprezzato dai clienti, dai quali riceveva anche ottime recensioni».
Sulla morte di Boudjemai stanno indagando i carabinieri del reparto operativo. Si cerca anche un possibile complice dell’omicida, che lo avrebbe aiutato nella fuga. Carabinieri che hanno anche sentito colleghi di lavoro dell’uomo e clienti del ristorante e che fanno grosso affidamento adesso sulle immagini delle tante telecamere di sorveglianza presenti in via Roma. Il corpo dell’uomo è stato portato al reparto di medicina legale dell’ospedale Policlinico per eseguire l’autopsia.