«Pietro Sclafani è davvero bravo nel suo mestiere. Una persona perbene e molto gentile». Sono le parole di un’affezionata cliente del panificio di cui è titolare l’uomo che domenica mattina, in via Libertà, ha travolto e ucciso la giovane Tania Valguarnera.
Il panettiere palermitano, che resterà in carcere, è accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso. A deciderlo, ieri, dopo quasi quattro ore di camera di consiglio, è stato il giudice del Tribunale, Daniela Vascellaro, che ha convalidato il fermo. La difesa, rappresentata dall’avvocato Ninni Reina, aveva chiesto gli arresti domiciliari anche con l’ausilio del braccialetto elettronico.
«Mi dispiace tanto per la ragazza uccisa, ma anche per lui. Sono stata una cliente del loro panificio per tanti anni – spiega la donna – È una famiglia di gente perbene. Sono rimasta sconcertata nell’apprendere la notizia e mai avrei potuto immaginare una cosa simile. L’omissione di soccorso è l’aspetto che mi lascia perplessa. Forse è scappato per paura. Può capitare a volte di premere l’acceleratore della propria auto, avviene casualmente perché si ha fretta e non ci rendiamo conto di aver oltrepassato i limiti di velocità. Altra cosa, però, è quando si guida dopo aver bevuto troppo o dopo aver assunto droghe. Episodi del genere impongono una riflessione seria e profonda».
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