Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso della difesa del macellaio di Paternò che lo scorso 15 agosto ha ucciso, nel paesino del Messinese, Antonio e Fabrizio Contiguglia. Per i legali si è trattata di legittima difesa, tesi che però non convince il giudice
Omicidio a Ucria, resta in carcere Salvatore Russo Per il Riesame c’è il rischio di reiterazione del reato
Deve restare in carcere il 29enne Salvatore Russo, il macellaio di Paternò indagato per il duplice omicidio avvenuto ad Ucria lo scorso 15 agosto. Lo ha deciso il tribunale del Riesame che ha confermato l’ordinanza del gip di Patti Ugo Molino, non accogliendo la richiesta di annullamento dell’imputazione per carenza di gravi indizi di colpevolezza presentata dalla difesa del 29enne.
Non ha retto quindi la richiesta dei suoi legali che avevano chiesto la scarcerazione del loro assistito o la misura meno dura degli arresti domiciliari. Il tribunale della libertà ha giudicato che persiste il rischio di reiterazione del reato e ha quindi disposto la permanenza di Russo nel carcere di Catania dove è rinchiuso ormai da più di un mese.
I legali del 29enne continuano a sostenere che Russo ha sparato e ucciso Fabrizio e Antonino Contiguglia nel tentativo di salvarsi la vita, quindi solo per legittima difesa. Ma il tribunale del Riesame non la pensa allo stesso modo.
Come ricostruito dai carabinieri, il 15 agosto scorso, i Contiguglia organizzarono una spedizione punitiva nei confronti del cognato di Russo, Daniele Balsamo, con il quale c’erano stati degli screzi per un parcheggio. Ma la reazione di Russo avrebbe colto di sorpresa i Contiguglia che, nonostante si fossero presentati armati di coltello e pistola, si sono visti disarmati ed esplodere contro i proiettili della loro stessa pistola. Il tutto mentre le mogli e i figli di Russo e Balsamo si trovavano in casa.