Per quattro giorni Villa Castelnuovo ospiterà la manifestazione d'arte, musica e spettacoli aperta al pubblico dal 15 al 18 ottobre. Un ricco cartellone di appuntamenti che vanno dalla musica agli spettacoli circensi, dalle mostre di pittura e fotografia alla danza, con uno spazio dedicato al cibo. Il critico: «La Sicilia non va umiliata da chi ne usa le brutture soltanto per agevolare la propria carriera»
Oltre 600 artisti in città per “L’isola che c’è” Sgarbi: «Mostriamo il bello e ciò che funziona»
Oltre seicento artisti e quattro giorni di arte e spettacoli per trasformare Villa Castelnuovo in “un’isola nell’Isola” «come l’Expo a Milano o la Biennale a Venezia». Dal 15 al 18 ottobre il parco e gli interni della struttura in viale del Fante ospiteranno “L’Isola che c’è“, kermesse ad ingresso gratuito in cui la protagonista sarà l’arte a 360 gradi. La manifestazione, prodotta dalla “EA Editore” è stata presentata ufficialmente stamani da Red Ronnie, dal direttore artistico David Guido Pietroni, dal promotore del Festival, Sandro Serradifalco, dal presidente dell’Opera pia, Salvatore Foresta. A presenziare virtualmente questa mattina anche il professore e critico d’arte Vittorio Sgarbi, che in collegamento Skype dalla sua abitazione di Ferrara ha raccontato l’arte, la cultura, la mafia e la Sicilia descrivendo la filosofia del festival a partire dal titolo.
«La Sicilia e Palermo sono ovunque, ma ovunque titolano “l’isola che non c’è” descrivendo gli scempi che accadono e sottolineando una perdita di ruolo – ha spiegato Sgarbi -. Il festival colpisce invece l’immaginazione di molti anche attraverso l’ottimismo di un titolo felice. Questa conferenza stampa sarà fatta anche da altre parti, perché è importante che i confini di quest’isola e la sua rinascita vengano fatti conoscere al di là dei confini della Sicilia. Porremo l’attenzione sulla Palermo che c’è e dove accadrà qualcosa che per 4 giorni toglierà di mano la città a chi non sa amministrarla».
A finanziare il progetto, la buona volontà degli artisti che parteciperanno. «L’idea è quella di creare una bella sinergia tra le diverse energie dell’arte, quelle della musica e dell’intrattenimento – ha aggiunto Serradifalco -. Questo festival è stato ideato per tutti, per coinvolgere Palermo e regalare alla città quattro giorni di cultura, artigianato e musica a ingresso gratuito. Tutto prenderà il via la sera del 15 ottobre con l’inaugurazione e dal giorno successivo fino al 18 il parco sarà aperto dalle 10 del mattino fino a tarda notte».
Oltre alle opere di più di 600 artisti saranno allestite le mostre l’Isola del Che – l’Arte della rivoluzione a Cuba, la Moda all’opera – Vivienne Westwood Exhibition e L’arte che c’è – l’arte contemporanea all’happening. Per i pomeriggi e le serate sono previsti spettacoli e laboratori per bambini oltre al Roxy Bar Live e ai concerti di Dolcenera in unplugged, Edoardo Bennato, Mattew Lee, Olen Cesarl & International Clandestine Orchestra e gli spettacoli Electricity – Evolutiuon Dance Theatre dal creatore dei Momix e Caravaggio, uno spettacolo di e con Vittorio Sgarbi, che ha voluto far partire la tournée teatrale per questo spettacolo da Palermo.
«Farò il Caravaggio – ha racconta il critico d’arte -. Le opere si muoveranno in confronti continui tra ciò che Caravaggio ha fatto e ciò che ha lasciato, in alcuni momenti l’accostamento con Pier Paolo Pasolini, che ha vissuto come una specie di doppio dell’artista, una vita libera e sfrenata sotto, però, le regole dell’arte. Caravaggio è un pittore che c’è, nel racconto, nel movimento e nella scenografia teatrali le sue opere vivranno come persone raccontando il nostro tempo».
Nella grande scena del parco della villa anche maestri ceramisti e uno spazio dedicato all’enogastronomia. «Andiamo al di là della pittura – continua Vittorio Sgarbi -. Questo parco sarà un luogo in cui recarsi per trovare qualcosa che altrove non c’è. Siamo contro la falsa antimafia, la violenza che la Sicilia subisce, contro Crocetta e la frase che non c’è – ha aggiunto -. Oggi la mafia è stata sconfitta in Sicilia e si è andata a radicare con cattiveria in luoghi lontani. Si deve venire qui per vedere quello che funziona, non accontentarsi di mostrare ciò che non funziona come fa chi la umilia per agevolarsi la carriera. Dire che la mafia è in Sicilia e non a Milano è un orrore, se c’è mafia è più a Milano che a Palermo. Non inventiamo il male per umiliare la Sicilia, facciamo un festival per combattere queste scelte con spirito, anima e bellezza».