Nuti sugli ex Pip di Palermo: “L’emendamento di Cracolici è uno schiaffo ai siciliani”

SECONDO IL PARLAMENTARE NAZIONALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE ASSICUREREBBE L’ASSEGNO DI CIRCA 800 EURO MENSILI ANCHE A CHI NON NE AVREBBE BISOGNO

“Una piccolo escamotage semantico per un grande raggiro a danno di tutti i siciliani”.

Così il deputato palermitano del Movimento 5 Stelle alla Camera, Riccardo Nuti, commenta l’emendamento sui Pip approvato in Commissione Bilancio dell’Ars, che riporta dentro al bacino i lavoratori esclusi per reddito.

“Con un micro emendamento a nome di Cracolici e dei soliti noti – dice Nuti – si dà un grosso schiaffo ai siciliani, regalando un sussidio di 800 euro anche a chi non ne ha bisogno e perfino a potenziali milionari, come in effetti è già successo e come la stampa ha ampiamente documentato”.

Questa volta – prosegue Nuti – nella terra del Gattopardo si è marciato controsenso ed è bastato cambiare poco per cambiare tutto (“ISEE familiare” con “ISE personale”) e per ricatapultare dentro al bacino dei Pip tutte quelle persone escluse dall’emendamento che il M5S aveva fatto approvare appena qualche mese addietro per portare dentro la legge un minimo di giustizia e garantire l’assegno solo a chi ne avesse veramente bisogno”.

“Vorrei capire ora – afferma Nuti – come faranno Cracolici e compagni a spiegare alla gente disoccupata e senza una minima prospettiva che è giusto assicurare un assegno di 800 euro anche a chi può contare su sostanziosi redditi del coniuge, che possono essere anche milionari, come in effetti è già accaduto”.

“Così – conclude Nuti – si fa male non solo ai siciliani tutti, ma anche a quei lavoratori, tra i Pip, che hanno veramente bisogno e che, probabilmente, per colpa di questo ingiusto emendamento, potrebbero essere invisi ai siciliani”.

Nota a margine

La vicenda è nota. I grillini sostengono che, tra i 3 mila e 200 precari ex Pip di Palermo, vi sarebbero anche soggetti che, per reddito familiare, non avrebbero bisogno del sussidio di 800 euro mensili.

Sono stati i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle, qualche mese fa, a far introdurre il reddito ISEE familiare.

Il principio è corretto: una famiglia che ha un congruo reddito, non ha bisogno del sussidio.

Bisogna, però, intendersi sul congruo. Facciamo un esempio. Se una famiglia monoreddito arriva a 24 mila euro annui netti con due figli a carico, beh, non può certo essere definita ricca. In questo caso, l’assegno di 800 euro al mese al coniuge che non lavora non sarebbe un delitto.

Ma andare ad erogare gli 800 euro mensili a famiglie monoreddito, anche con due figli, con redditi netti di 50-60 mila euro annui, beh, è decisamente fuori luogo! Per non parlare del caso del milionario che incassava l’assegno di 800 euro mensili!

La verità è che, forse, su questa vicenda degli ex Pip di Palermo andrebbe fatta chiarezza. Per esempio, rendendo noti i redditi – personali e familiari – di tutti questi soggetti.

Non sappiamo se questo violerebbe la privacy. Ma sappiamo che non è tollerabile che una minoranza di furbi crei tutti questi problemi a chi ha i requisiti per usufruire di questi 800 euro mensili.


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