Un’opera considerata strategica per tutta l’Italia: è il nuovo interfaccia porto di Palermo, che sarà realizzato con un investimento di 35 milioni di euro. La superficie interessata è di circa 25mila metri quadrati ed è quella compresa tra il molo Santa Lucia e il molo Vittorio Veneto (trecento metri lineari), lungo via Crispi, nel cuore […]
Nuovo interfaccia del porto di Palermo: sarà pronto entro fine anno
Un’opera considerata strategica per tutta l’Italia: è il nuovo interfaccia porto di Palermo, che sarà realizzato con un investimento di 35 milioni di euro. La superficie interessata è di circa 25mila metri quadrati ed è quella compresa tra il molo Santa Lucia e il molo Vittorio Veneto (trecento metri lineari), lungo via Crispi, nel cuore di a Palermo. I lavori saranno completamente ultimati a dicembre (con un ritardo nel primo lotto legato alla difficoltà di reperimento degli acciai strutturali). Il progetto è stato presentato oggi da Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale. «Il porto è un’infrastruttura logistica importantissima per il territorio che lo ospita ma non deve essere visto come un enclave, un luogo chiuso, al contrario è un quartiere a mare, un punto nevralgico, non barriera ma soglia», ha spiegato Monti incontrando i cronisti nel cantiere del varco Amari.
Firmato dallo Studio Valle 3.0 e selezionato attraverso un concorso internazionale per la riqualificazione del waterfront palermitano, il progetto punta proprio a ricostruire il legame tra la città e il suo porto. L’iniziativa si inserisce nel più ampio piano di rigenerazione urbana che ha già restituito alla collettività spazi chiave come il molo Trapezoidale. La sfida è duplice: rendere il porto passeggeri e merci un’infrastruttura integrata e armonica con il contesto urbano e, al tempo stesso, creare un punto attrattivo e accessibile per residenti e visitatori. Tre i livelli funzionali: al piano strada, un parco urbano lungo la via Crispi; a sette metri e mezzo metri, una promenade con servizi misti per porto e città; a dodici metri, un sistema di coperture ombreggianti.
«Ricordo ancoro lo scetticismo quando ho spiegato quello che avrei voluto realizzare – ha spiegato Monti -, dopo sei anni siamo qui, su un’infrastruttura che esiste e che da qui a breve vedrà un volto nuovo, anche nel rapporto di questa parte di porto con la città. È l’ultimo pezzo che volevamo restituire riqualificato alla città, lo abbiamo pensato alla fine del 2018, lo abbiamo progettato, abbiamo cercato le risorse e oggi eccoci qui». Un progetto che si concluderà con il rifacimento della via Crispi e la creazione di una passerella pedonale che passerà sopra via Crispi e atterrerà in via Amari. Un’infrastruttura che punta a riconnettere questa parte di porto con la città e a ricucire la ferita che esisteva con i cittadini.
I benefici saranno tangibili. «Un miglioramento dei flussi passeggeri e del decoro urbano, una riduzione dei tempi di attesa, una diminuzione dell’impatto ambientale della congestione stradale» precisa ancora Monti. Il sistema si articola in più edifici con destinazioni d’uso differenti che offrono servizi sia per i cittadini che per i passeggeri in transito da o verso la città. Gli elementi principali sono i periscopi, le scale di risalita, il parco urbano, la terrazza sul mare, le passerelle e i box commerciali; le biglietterie, i parcheggi a raso, il varco Amari e la copertura ombreggiante.
Il parco urbano, al piano stradale, offre percorsi ispirati all’Orto Botanico di Palermo, sedute e aree verdi. La terrazza di 5mila metri quadrati a sette metri e mezzo d’altezza, coperta con brise-soleil, è un punto panoramico sul mare e sulla città, oltre che area commerciale e di transito: da questa piazza si sviluppano, infatti, le passerelle che conducono al Palermo Cruise Terminal, oltre al camminamento che scavalca via Crispi. Il Varco Amari, collocato sotto la terrazza, sarà il principale accesso veicolare all’area portuale. Il progetto separa chiaramente i percorsi, quelli pedonali e carrabili non interferiscono più tra loro.