Attacca bottone con la sua vittima e con un complice raccontando una storia da romanzo. Che inizia durante la seconda guerra mondiale, quando un dottore siciliano salva il genitore. Adesso l'uomo dice di volerlo ritrovare per offrire a lui e a chi lo aiuterà una somma di denaro. Per intascare la ricompensa serve però anticipare dei soldi a un notaio. Rubati dai due durante il tragitto. E' la trama del nuovo raggiro che circola in città, denunciato alla polizia da diversi catanesi, per lo più anziani
Nuova truffa ai danni dei passanti catanesi Straniero cerca il medico che salvò il padre
Un signore straniero viene curato da un medico siciliano durante la seconda guerra mondiale. Anni dopo, il figlio viene a Catania alla ricerca dell’uomo che ha salvato il genitore per donare a lui e a chi lo aiuterà una somma di denaro in segno di riconoscenza. Non è la trama di un nuovo film girato per le vie del capoluogo etneo, ma il copione di una nuova truffa denunciata alle forze dell’ordine da diverse vittime, per lo più anziane.
Tutto si svolge per strada. Secondo i racconti dei testimoni, il truffatore, a bordo della sua auto, ferma un passante con la scusa di chiedere un’informazione: lo studio di un medico dal nome inventato o esistente. Mentre l’ignara vittima si sforza di dare una mano a quello che sembra «un distinto signore straniero», il truffatore ripete la sua richiesta di aiuto a un altro passante, stavolta non casuale: il complice che dichiara di essere un medico. Così il guidatore comincia a raccontare la sua storia da romanzo: il padre, ferito durante la seconda guerra mondiale, è stato salvato da un dottore siciliano. Adesso lui, in segno di gratitudine, vorrebbe trovare il medico e donargli una somma di denaro da utilizzare per i più bisognosi.
Il complice finge di fare una telefonata per reperire l’informazione richiesta. Il truffatore intanto familiarizza con la vittima, continuando la sua storia. Fino a quando il complice non fa sapere che, dopo tutti questi anni, il medico cercato dall’uomo è purtroppo morto. Lo straniero incassa la notizia ma si offre di donare comunque una parte del suo denaro a coloro che lo hanno aiutato: il complice e la vittima.
Per la donazione servono però un notaio e «una somma di denaro per accreditare la veridicità delle intenzioni», spiegano dalla polizia. Il complice si procura così una busta con dei contanti e spinge la vittima a fare altrettanto. Un piccolo disagio per poter poi usufruire della propria ricompensa. Nel viaggio in auto verso l’inesistente notaio, la vittima viene infine fatta scendere dalla macchina con la scusa di dover andare a fare una fotocopia e i due truffatori scappano così con i suoi soldi.