Presentato alla stampa il ventunenne centravanti serbo svincolatosi dal Vitesse. Il neo-acquisto rosanero, che si ispira a Torres, vuole rilanciarsi dopo una stagione poco brillante nel campionato olandese. Ha già la fiducia del presidente Zamparini che lo ha definito «più forte di Belotti»
Nuova linfa in attacco per Iachini Djurdjevic: «È un grande passo avanti»
In attesa di Gilardino, Iachini accoglie a braccia aperte un altro centravanti. Una pedina che va ad integrare numericamente un parco attaccanti ancora in via di definizione. La new-entry, in casa rosanero, è Uros Djurdjevic, attaccante serbo classe 1994 svincolatosi dagli olandesi del Vitesse. Il neo-acquisto occupa, al momento, la seconda fila ma lotterà con grande determinazione per guadagnare terreno nelle gerarchie dell’allenatore e ritagliarsi un po’ di spazio nell’undici titolare. Djurdjevic, rientrato in Sicilia lunedì dopo avere espletato in Serbia le ultime formalità burocratiche legate al visto, parte comunque con un punto a suo favore: l’investitura di Zamparini che lo ha definito «più forte di Belotti» è un motivo di orgoglio e di soddisfazione per un giovane in rampa di lancio animato dalla voglia di imporsi al suo primo anno nel campionato di serie A: «È sempre bello sentire questi attestati di stima da parte del proprio presidente – ha ammesso il ventunenne attaccante nel corso della conferenza stampa di presentazione – io, però, preferisco fare parlare il campo. Non mi piace soffermarmi sul mio rendimento e sulle mie caratteristiche, sarà solo il campo a dire quello che potrò fare».
Dopo una stagione anonima con il Vitesse nella quale ha segnato un solo gol in 19 presenze in gare ufficiali, il serbo sentiva il bisogno di dare un impulso al suo percorso professionale: «In Olanda il calcio è più offensivo rispetto an quello italiano nel quale si cura di più l’aspetto tattico. Non ho avuto grossi infortuni tali da pregiudicarne il mio impiego. E’ stata una scelta del tecnico quella di farmi giocare poco. E’ andata così ma adesso guardo avanti». Il presente si chiama Palermo: «Lo considero un grosso passo per la mia carriera. Palermo rappresenta per me l’occasione migliore per crescere e migliorare. Le prime impressioni sulla squadra? Ho sostenuto pochi allenamenti con i nuovi compagni ma ho avuto subito la conferma che si tratta di ottimi giocatori. Iachini, inoltre, è un buonissimo allenatore». In gruppo si aggregherà presto Gilardino: «Spero che possa arrivare e darci una mano, è un attaccante esperto dal quale potrò imparare molto».
Djurdjevic, che indosserà la maglia numero 99, non ama parlare di sé ma svela ugualmente alcuni tratti del suo profilo: «Sono il classico numero 9 anche se, ripeto, preferisco concentrarmi sul lavoro da fare in campo. Un giocatore al quale mi ispiro? Ho sempre seguito e apprezzato Fernando Torres e mi piacerebbe, inoltre, ripercorrere le orme di alcuni giocatori serbi che si sono affermati in Italia come ad esempio Stankovic». In termini di prospettive, il nuovo attaccante del Palermo ha le idee molto chiare, sia dal punto di vista del collettivo che a titolo personale: «L’obiettivo della squadra è raggiungere un’ottima posizione di classifica e scendere in campo con la voglia di ottenere sempre i tre punti. Io mi sento bene – ha aggiunto – se il mister vuole, sono pronto a dare subito il 101 per cento a partire dalla partita di domenica».
Lasciare il segno con la maglia rosanero, inoltre, sarebbe un ottimo viatico in chiave Nazionale: «Ho vinto un titolo europeo con l’Under 19 (in Lituania nel 2013, ndr) e già da un po’ di tempo sono nel giro dell’Under 21. Il mio obiettivo, adesso, è quello di fare a Palermo un altro step e varcare la soglia della Nazionale maggiore».