Nove anni in A: i record del Palermo. Anche l’Italia in serie B

Per quanto balorda e prevedibile sia stata questa retrocessione, i nove anni del Palermo in A sono stati anni di soddisfazioni, di delusioni e di passioni, nove anni quasi tutti da incorniciare. Anni in cui la squadra rosanero ha fatto parlare di se, è stata spesso al centro dell’attenzione e ha realizzato una lunga serie di record che pochi si attendevano. Anche l’ultimo anno, per quanto sciagurato, ha visto la realizzazione del gol più straordinario dell’uomo simbolo del Palermo, il capitano Fabrizio Miccoli, che ha segnato forse l’unico gol della storia del calcio italiano al volo da 60 metri, con un’azione dove la palla non ha toccato mai terra. Quel 4 – 1 con il Chievo dell’autunno scorso.

In questo video ti Pietro Falanga, uno stupendo e strappalacrime ricordo che è già storia, sulle note della canzone “Due Respiri” di Chiara (2012): http://www.dailymotion.com/video/xzt5v0_palermo-serie-a-arrivederci-by-pietro-falanga_sport#.UZCu8rWpquI.

E i record sono stati tanti. A partire proprio dal numero di stagioni consecutive in A, appunto nove. Prima di questa serie, il Palermo aveva militato nella massima serie solo sei stagioni consecutive, negli anni ’50. Era l Palermo di Cesto Vycpalek, lo zio di Zdenek Zeman.

Fabrizio Miccoli esulta dopo un gol al Milan. Foto tratta da www.calciopro.com

I record di questi nove anni in A sono stati anche molti altri. Innanzitutto per tre volte è stato ottenuto il massimo piazzamento in A, e cioè il quinto posto, in tre delle nove stagioni. Poi la prima qualificazione in una coppa europea (Uefa ed Europa League), ripetuta per ben cinque volte. E ancora record nel numero di gol segnati, nel numero di vittorie totali, per quelle in casa e per quelle in trasferta.

Contro le “grandi” del calcio, sono arrivate forse le maggiori soddisfazioni. E tra queste, c’è un record che appartiene solo al Palermo in tutto il mondo. Infatti, forse non tutti sanno che  il Palermo è l’unica squadra al mondo che sia riuscita a battere la Juventus a casa sua per tre anni consecutivi.

Cassani segna un gol storico contro la Juventus al Barbera. Foto tratta da www.theoffside.com

Tra i record ci sono anche la prima volta di una vittoria a San Siro contro il Milan (poi ripetuta), e la prima vittoria in assoluto contro l’Inter, sia pure in casa, bissata anche quest’anno, con l’1-0 di un paio di settimane fa.  E ancora le nette vittorie contro Roma, Lazio, Udinese, Fiorentina…. Record anche contro la Lazio con un 5 – 1 in una stagione non brillante, l’anno scorso.  Qualche record negativo, come le tremende sconfitte subite dal Catania (una 0 – 4 in casa) e dall’Udinese (0 – 7). Ma anche record di spettatori e incassi.

Ancora record di giocatori tesserati nel Palermo che si laureano campioni del Mondo, in quel magico 2006, che si chiude con i rosa di Guidolin e Amauri in lotta per lo scudetto…

Andiamo avanti con  la prima volta di vittoria a casa del Cagliari come in tanti altri campi che il Palermo non era mai riuscito a violare, compreso il campo del West Ham a Londra. Record di piazzamento in una coppa europea, fino agli ottavi con lo Shalke 04, in cui il Palermo batte i tedeschi per lo meno in casa. A proposito di Germania, arriva anche la prima vittoria a casa loro, contro l’Eintracht Frankfurt.

Altro record un 4 – 0 fuori casa in una coppa europea, a Cipro, nel campo di una squadra, l’Anarthosis, squadra che poi avrebbe fatto la Champions. Record per qualsiasi squadra italiana in Uefa, si badi bene.

Inizio partita al Londra tra West Ham e Palermo. I rosanero vinceranno per 1 a 0 con gol di Caracciolo. Nella foto (tratta da rosanerohome.it) Barzagli con la maglia del Palermo.

Già, la Champions. Il Palermo l’ha sfiorata per ben tre volte in questi nove anni, senza mai raggiungerla. E là, le recriminazioni sono tante, perché se c’è qualcuno che ha tolto la Champions ai rosa sono stati una serie di arbitri e le loro decisioni al limite dell’incredibile.  Molti tifosi rosanero sono convinti che quelle decisioni sono state prese deliberatamente per danneggiare una squadra del Sud e non farla approdare in Champions a bella posta.

Zamparini è un personaggio controverso. Amato e odiato dai tifosi del Palermo che, giustamente, oggi sono delusi: alla fine si è tornati alla casella numero zero, la serie B. Da dove eravamo partiti nel 2002, quando il presidente friulano lasciò “a mare” il Venezia per investire a Palermo. E da investitore, da privato che persegue i propri interessi si è comportato, più che da uomo di sport o di vero appassionato della città di Palermo. Fin quando bene o male l’economia di Palermo dava garanzie sulla vendita del proprio prodotto (l biglietto dello stadio, la pubblicità, gli sponsor, i diritti TV, le operazioni commerciali e immobiliari come quella dello ZEN), Zamparini ha investito. Una volta arrivata e rimasta la crisi, e con essa il crollo del

Il primo, e spettacolare, gol di Cavani in rosa, contro la Fiorentina. Foto tratta da www.radiotime.it.

potere d’acquisto dei palermitani, Zamparini a smesso d’investire. E i record, l’amore per i risultati sportivi prestigiosi  sono andati a farsi benedire… C’è chi obietta: è gusto e doveroso tenere i bilanci a posto. Ma quell’investimento allo ZEN in piena crisi immobiliare lascia qualche dubbio. Comunque, vedremo cosa succede ora.

II calcio, nella sua semi-idiozia, è comunque lo specchio, sia pure distorto, della floridezza economica di una città. Non a caso, in Italia le squadre del ricco Settentrione d’Italia in serie A sono molto più numerose di quelle del Meridione e delle Isole e, a parte il Napoli (due volte) e il Cagliari (una volta), lo scudetto è stato vinto sempre da squadre del centro-nord: per il 99% delle competizioni annuali.  E’ stato sempre così in Italia e negli ultimi decenni il trend si è anche accentuato, a  causa dell’ulteriore “peso” dei soldi per ottenere risultati.

Su questo, le colpe sono soprattutto nella gestione del calcio italiano in se stesso. Tutto il mondo del calcio in Italia è gestito a uso e consumo delle “grandi squadre”, compresa l’informazione pubblica e non pubblica, con poco rispetto per lo sport in quanto tale.

In un mondo dove si rispetta lo sport, il vantaggio determinato dal fattore economico  per alcuni competitori dovrebbe essere bilanciato, o per lo meno mantenuto neutro dalle regole e dal comportamento degli operatori, compresi quelli dell’informazione. E invece, in Italia, anche l’informazione sportiva è accodata alla legge dettata dai grandi club e dal flusso del denaro e dei cosiddetti “fans”. Troppo spesso la gestione dell’attività agonistica è direttamente (con scandali ripetuti) e indirettamente deformata a favore di chi è più forte economicamente. Si è addirittura coniato un termine per questo modo di gestire gli incontri: “sudditanza psicologica”, laddove le decisioni della giustizia sportiva fuori e dentro il campo hanno sistematicamente favorito le squadre più forti per interi campionati e per decenni. Insomma, ci si è nascosti dietro un dito…

Non stupisce che in campo internazionale, per lo meno per quanto riguarda i trofei europei per club (Champions e Europa League) anche l’Italia sia scesa in serie B: le squadre che partecipano ai tornei europei sono diminuite sensibilmente.

Non a caso le squadre che oggi vincono in Europa sono squadre tedesche. Sono le più forti economicamente e anche là, la “sudditanza psicologica” ha giocato a favore loro, come visto ampiamente in TV in occasione di taluni incontri dei tedeschi in Spagna…

Javier Pastore esulta dopo un gol a Torino con la Juve, dove ha umiliato la difesa bianconera. Foto tratta da www.ecodellosport.it.

D’altronde, l’Italia stessa è ormai nella serie B economica d’Europa. E Palermo è nella serie B (e forse serie C) economica dell’Italia. La città è ridotta allo stremo insieme alla Sicilia. E se è vero che il calcio non è la prima cosa a cui pensare, come abbiamo già scritto, è anche vero che è in qualche modo lo specchio di una situazione più generale.

La città di Palermo è economicamente retrocessa, spinta nel baratro, quello vero, della disperazione sociale a causa di anni e anni in cui l’economia europea e la moneta unica sono state gestite a favore di chi è già forte e a danno di chi è debole. Esattamente come nel calcio italiano ed europeo.

Simbolica retrocessione quella del Palermo di quest’anno. E, come abbiamo scritto, annunciata da tempo.


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Per quanto balorda e prevedibile sia stata questa retrocessione, i nove anni del palermo in a sono stati anni di soddisfazioni, di delusioni e di passioni, nove anni quasi tutti da incorniciare. Anni in cui la squadra rosanero ha fatto parlare di se, è stata spesso al centro dell’attenzione e ha realizzato una lunga serie di record che pochi si attendevano. Anche l’ultimo anno, per quanto sciagurato, ha visto la realizzazione del gol più straordinario dell’uomo simbolo del palermo, il capitano fabrizio miccoli, che ha segnato forse l’unico gol della storia del calcio italiano al volo da 60 metri, con un’azione dove la palla non ha toccato mai terra. Quel 4 – 1 con il chievo dell’autunno scorso.

Per quanto balorda e prevedibile sia stata questa retrocessione, i nove anni del palermo in a sono stati anni di soddisfazioni, di delusioni e di passioni, nove anni quasi tutti da incorniciare. Anni in cui la squadra rosanero ha fatto parlare di se, è stata spesso al centro dell’attenzione e ha realizzato una lunga serie di record che pochi si attendevano. Anche l’ultimo anno, per quanto sciagurato, ha visto la realizzazione del gol più straordinario dell’uomo simbolo del palermo, il capitano fabrizio miccoli, che ha segnato forse l’unico gol della storia del calcio italiano al volo da 60 metri, con un’azione dove la palla non ha toccato mai terra. Quel 4 – 1 con il chievo dell’autunno scorso.

Per quanto balorda e prevedibile sia stata questa retrocessione, i nove anni del palermo in a sono stati anni di soddisfazioni, di delusioni e di passioni, nove anni quasi tutti da incorniciare. Anni in cui la squadra rosanero ha fatto parlare di se, è stata spesso al centro dell’attenzione e ha realizzato una lunga serie di record che pochi si attendevano. Anche l’ultimo anno, per quanto sciagurato, ha visto la realizzazione del gol più straordinario dell’uomo simbolo del palermo, il capitano fabrizio miccoli, che ha segnato forse l’unico gol della storia del calcio italiano al volo da 60 metri, con un’azione dove la palla non ha toccato mai terra. Quel 4 – 1 con il chievo dell’autunno scorso.

Per quanto balorda e prevedibile sia stata questa retrocessione, i nove anni del palermo in a sono stati anni di soddisfazioni, di delusioni e di passioni, nove anni quasi tutti da incorniciare. Anni in cui la squadra rosanero ha fatto parlare di se, è stata spesso al centro dell’attenzione e ha realizzato una lunga serie di record che pochi si attendevano. Anche l’ultimo anno, per quanto sciagurato, ha visto la realizzazione del gol più straordinario dell’uomo simbolo del palermo, il capitano fabrizio miccoli, che ha segnato forse l’unico gol della storia del calcio italiano al volo da 60 metri, con un’azione dove la palla non ha toccato mai terra. Quel 4 – 1 con il chievo dell’autunno scorso.

Per quanto balorda e prevedibile sia stata questa retrocessione, i nove anni del palermo in a sono stati anni di soddisfazioni, di delusioni e di passioni, nove anni quasi tutti da incorniciare. Anni in cui la squadra rosanero ha fatto parlare di se, è stata spesso al centro dell’attenzione e ha realizzato una lunga serie di record che pochi si attendevano. Anche l’ultimo anno, per quanto sciagurato, ha visto la realizzazione del gol più straordinario dell’uomo simbolo del palermo, il capitano fabrizio miccoli, che ha segnato forse l’unico gol della storia del calcio italiano al volo da 60 metri, con un’azione dove la palla non ha toccato mai terra. Quel 4 – 1 con il chievo dell’autunno scorso.

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