Niscemi, boom elettorale per M5s e Crocetta «Pesano le promesse No Muos mantenute»

Quanto pesa il Muos in campagna elettorale? Parecchio, almeno a giudicare dai risultati delle appena trascorse elezioni politiche a Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Dove da anni i cittadini conducono la battaglia contro il sistema militare di antenne satellitari Usa in territorio siciliano. A stravincere alla Camera – in linea con il dato nazionale – è il Movimento 5 stelle con il 36,34 per cento dei voti. Ma la vera sorpresa è Il megafono, la lista che porta il nome del governatore regionale Pd Rosario Crocetta, che al Senato raggiunge il 42,43 per cento delle preferenze, caso raro in tutta la regione. Due formazioni politiche che si rifanno ai due protagonisti No Muos dentro le istituzioni: Crocetta appunto e i grillini incarnati soprattutto in Giampaolo Trizzino, presidente della commissione Ars Ambiente. Un voto che è frutto delle promesse mantenute, secondo i più. Le stesse che, a inizio febbraio, hanno portato al blocco dei lavori delle antenne approvati dal passato governo regionale con un documento di revoca delle autorizzazioni che a Niscemi ha avuto il sapore della vittoria. Nonostante l’atteggiamento sordo degli Usa e gli sviluppi ancora attesi.

Il megafono, per il Comune del nisseno, ha un nome ben preciso: Giuseppe Di Martino, senologo di Niscemi, molto stimato in paese. Il successo della lista è in gran parte dovuto a lui e alla sua reputazione. Che pure non è riuscito a guadagnare un seggio. «Sono un medico, ho lavorato tanto per gli ultimi e non ho mai avuto un’attività privata – spiega Di Martino – La mia famiglia è in politica da sempre. Mio fratello è l’ex sindaco di Niscemi, io sono un militante di sinistra fin da bambino. Militante dico, non dirigente. Ho accettato questa candidatura perché credo in Crocetta. Sono convinto che sia una persona che, se viene aiutata, potrà fare molto per la Sicilia».

Ma è lo stesso Di Martino a non nascondere l’importanza della questione Muos nel voto dei suoi concittadini. «Crocetta è stato importante per la revoca – spiega – Quello che ha detto in campagna elettorale, prima di diventare presidente, lo ha messo in pratica». E i niscemesi lo hanno voluto premiare, insieme a quanti lo hanno aiutato: il Movimento 5 stelle. «Dobbiamo ricordare anche i duemila voti dei grillini (al Senato, ndr) – sottolinea Di Martino – Anche loro si sono battuti qui contro il Muos». Ma, chiarisce tra le righe il dottore, non c’è alcuna leadership da mettere in dubbio, nonostante le spaccature all’interno dello stesso movimento No Muos: «Voglio bene ai ragazzi del comitato di Niscemi, sono solidale con loro, ma vorrei un comitato unico – conclude Di Martino – Dividendoci non risolveremo il problema. Dobbiamo metterci dietro a una persona come Crocetta: lui può riunirci tutti».

Non è così convinto Sandro Rinnone, membro del comitato No Muos di Niscemi e attivista 5 stelle. «Anche se non mi sono mai candidato», specifica. Secondo lui, la questione antenne ha pesato solo per metà nella scelta di voto dei niscemesi che hanno reso il M5s primo partito alla Camera, nonostante l’assenza di un candidato locale. «Certamente il Muos ha pesato, qui è venuto anche Beppe Grillo in persona a parlarne, ma non è stato fondamentale – spiega – Seguo il movimento da anni, c’era già tantissima gente interessata, come hanno dimostrato le elezioni regionali». In un certo senso, anzi, la questione Muos e la presenza del noto medico niscemese a fianco di Crocetta ha forse penalizzato i risultati elettorali dei 5 stelle a Niscemi, secondo Rinnone. «Se non ci fosse stato Di Martino, tutti i voti sarebbero andati a Grillo», spiega. E non a torto, sottolinea. «Personalmente credo che loro saranno gli unici che ci daranno una mano – conclude l’attivista – Porteranno a livello nazionale la battaglia regionale. Ma il movimento No Muos vuole e deve rimanere apartitico».

Una caratteristica che, in pieno silenzio elettorale, è parsa scricchiolare. A far venire diversi mal di pancia a politici locali e simpatizzanti No Muos è stato un post su uno dei siti del movimento in cui si invitava esplicitamente a votare il Movimento 5 stelle. Per chi è dentro le vicende e le spaccature dei No Muos in Sicilia l’allarme è stato lieve: il sito nomuos.org, infatti, sebbene il primo e il più facilmente rintracciabile online, appartiene solo a una parte dei movimentisti. E non al coordinamento che ha dato vita al presidio permanente di fronte alla base Usa di Niscemi, che comunica sul web con il sito nomuos.info. Ma la storia sembra essere ancora più complessa. Il post sul sito .org, oggi cancellato ma il cui contenuto si intuisce dall’indirizzo della pagina (votiamo per il m5s) sarebbe stato involontario: si tratterebbe infatti di una ripresa automatica – tramite feed rss – di una pagina di un movimento comunista rivoluzionario (Carc). Una disattenzione che, per Rinnone, «non ha influito per niente». Ma che ha fatto paura a diversi candidati.

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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