Classe 1959, impegnato in politica da 40 anni. Nino Papania – originario di Alcamo, in provincia di Trapani – è stato arrestato dalla polizia nell’ambito di un’operazione antimafia che ha interessato anche altre 17 persone: nove arrestate, otto indagate. Per Papania la prima elezione importante arriva nel 1996: candidato nella lista del Partito popolare italiano – forza politica nata dopo la disgregazione della Democrazia cristiana – viene eletto all’Assemblea regionale siciliana (Ars); il politico alcamese sarà rieletto anche nelle Regionali del 2001, stavolta tra le fila della Margherita. È stato anche due volte assessore regionale al Lavoro, Previdenza sociale, Formazione professionale ed Emigrazione nelle due giunte presiedute da Angelo Capodicasa (centrosinistra).
In quegli anni Papania ha avuto anche la vicepresidenza di un paio di commissioni parlamentari dell’Ars ed è stato membro della commissione Antimafia. Nel 2005 entra al Senato della Repubblica per sostituire Michele Lauria. Nelle elezioni politiche del 2006 viene rieletto senatore – sempre con La Margherita – e poi riconfermato dopo le Politiche del 2008, stavolta con il Partito democratico, forza politica nata sei mesi prima. Le Politiche del 2008 furono elezioni anticipate, rese necessarie dalla caduta del secondo governo Prodi. In quegli anni è stato vicepresidente della commissione parlamentare Lavori pubblici e Comunicazione, membro della Direzione nazionale del Pd e ha pubblicato una raccolta di poesie giovanili, la cui prefazione è stata scritta da Roberto Lagalla, attuale sindaco di Palermo.
Nel novembre del 2009 il suo tuttofare Filippo Di Maria è stato arrestato nell’ambito di un’operazione antimafia: è stato accusato di aver fatto campagna elettorale per il senatore Papania e di aver procurato a un suo collaboratore una serie di persone per farle votare alle primarie con le quali nel 2005 il centrosinistra ha scelto la persona candidata alla presidenza della Regione siciliana. Papania vuole candidarsi anche alle Politiche del 2013, ma nonostante l’alto numero di preferenze ottenute alle Primarie – oltre 7000 – non potrà farlo: il suo nome verrà bloccato dal comitato dei garanti del Pd per «tutelare l’immagine e l’onorabilità» della forza politica. Successivamente fonda il movimento politico Via, che nel 2022 confluisce nell’Mpa di Raffaele Lombardo.
A gennaio 2002 Papania aveva patteggiato davanti al giudice per le indagini preliminari (gip) di Palermo una pena di due mesi e 20 giorni di reclusione – che poi è diventata una multa – per l’accusa di abuso d’ufficio mentre era assessore regionale. Nel 2016 è stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione a delinquere semplice, ma condannato dal tribunale di Trapani a otto mesi con la condizionale per il reato di voto di scambio: nel 2019 in Appello venne assolto. Sempre nel 2019 è stato condannato a un anno per voto di scambio e poi assolto in Appello nel 2021. Ora l’arresto con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Nei giorni scorsi Papania aveva scritto sulla sua pagina Facebook: «È impossibile vivere senza sbagliare nulla, a meno di scegliere di vivere in maniera talmente prudente che la vostra non possa essere considerata affatto una vita. (J.K. Rowling)».
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