Il maestro che in questi giorni dirige l'orchestra catanese, è intervenuto sul rischio di nuovi pesanti tagli del governo regionale a danno dei teatri etnei.«E' facile fare proclami e difficile amministrare, ma è lavoro dei politici affrontare questa complessità». Raia: «Se tagliamo un milione al Bellini e un’altra cifra consistente allo Stabile, stiamo dicendo “chiudete”»
Nicola Piovani sul palco del Massimo Bellini «Si difende la cultura salvando il pane dei teatri»
Nicola Piovani, premio oscar per La vita è bella nel 1999, si schiera dalla parte del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania dopo l’annuncio di nuovi, probabilmente mortiferi, tagli programmati dal governo regionale proprio all’indirizzo dei teatri catanesi. Dal palco del Bellini, dove Piovani sta dirigendo l’orchestra del Teatro Massimo, a conclusione della prima del concerto sinfonico in palinsesto a Catania, il maestro ha preso il microfono e manifestato apertamente il proprio disappunto per quanto potrebbe accadere al Vincenzo Bellini.
«Come avrete sentito dire all’inizio, questo teatro rischia di chiudere – ha riferito Piovani – Sono qui da tre giorni, con l’orchestra abbiamo provato non senza qualche eroismo. Le condizioni di lavoro sono difficili, si era parlato di scioperi ma l’orchestra ha deciso di suonare. Qualcuno lo ha fatto portando il simbolo del lutto per questo teatro. Questa non è una situazione solo catanese, ma ci sono altri teatri che vivono delle difficoltà. Voi sapete che ogni volta che in una città si apre un nuovo teatro è una festa e ogni volta che si chiude un teatro è un lutto. Io mi auguro che questo pericolo venga scampato – ha detto Piovani – che chi deve risolvere questi problemi li risolva».
Rivolgendosi alla sala e parlando del ruolo dei politici, il musicista ha aggiunto: «Io so che è facile fare proclami e che è difficile amministrare; so che è facile parlare della difesa della cultura e che cerchiamo di farlo ogni volta; e so che le situazioni complesse hanno difficoltà e complessità, però è lavoro dei politici affrontare questa complessità».
E, a proposito di politici, ha ricordato due frasi, dette da due ministri – il primo, Giulio Tremonti (che ha guidato il dicastero dell’Economia negli ultimi governi Berlusconi) senza neanche nominarlo – su basi diametralmente opposte. «Noi veniamo da una storia recente in cui non comuni cittadini, ma ministri della Repubblica hanno dichiarato che con la cultura non si mangia. Io – ha continuato Piovani – mi permetto, però, di partire da una frase dell’ex ministro Bray il quale disse: “Questo Paese deve risorgere e un Paese risorge a partire dalla sua cultura, a partire dalle sue istituzioni e a partire dalle sue civiltà culturali”. La cultura si difende difendendo il pane quotidiano dei tanti teatri che tutte le sere alzano il sipario e dei tanti pubblici come voi che vanno ad ascoltare musica e sentire prosa».
Presenti alla prima del concerto diretto dal maestro Piovani al Teatro Massimo anche Concetta Raia, deputata regionale del Pd e il segretario generale Cgil Catania Giacomo Rota. «Non me la sento di votare una soluzione del genere – ha dichiarato Raia – nell’ultima riunione di gruppo in cui si è discusso di finanziaria con gli assessori e Alessandro Baccei (assessore regionale all’Economia ndr), ho chiesto se ci fossero dei tagli alternativi da fare per poter tenere il bilancio in equilibrio. Capisco che è complicato – ha aggiunto l’onorevole – ma qualche margine si può trovare. Se noi dobbiamo tagliare oltre un milione di euro al Bellini e un’altra cifra consistente allo Stabile stiamo dicendo ai teatri “chiudete” ed evidentemente un’altra soluzione si deve trovare».
Data la gravità della situazione, Rota guarda già a possibili nuove proteste. «C’è da fare un’assoluta critica al governo che non capisce che si può tagliare in maniera seria e selezionata. Spegnere la voce dei grandi teatri lirici è assolutamente un follia. Abbiamo aspettato di vedere il documento di programmazione economica per poi mettere mano complessivamente ad una critica costruttiva, ma è chiaro che si arriverà a una protesta che rischia di essere durissima».
Per lunedì il sindaco Enzo Bianco ha convocato a Catania la deputazione regionale composta da 18 parlamentari, la riunione avrà per tema proprio i tagli previsti dalla finanziaria. Successivamente il primo cittadino riceverà anche le diverse sigle sindacali che si occupano della già drammatica situazione del Teatro Massimo Vincenzo Bellini.