New York New York/ Perché Beppe Grillo ha ragione

Attenti: non fatevi un’opinione su Beppe Grillo soltanto leggendo i giornali (compreso questo) o guardando Rai International, ma prima andate a vedervi su youtube i video che mostrano la manifestazione di sabato 8 settembre. Dopo averlo fatto, tornate a leggere, tanto nessuno vi potrà ingannare.

Io avevo fatto esattamente il contrario. Dopo aver sentito le scosse di terremoto arrivate dall’Italia per il V-Day (che sta per Vaffanculo Day), avevo cominciato a leggere prima di vedere. E così sembrava quasi che 300 mila “pecoroni”, ipnotizzati da un comico dall’accento genovese, si fossero riversati sulle piazze italiane per gridare insieme a lui vaffan a tutto e a tutti ma senza poter proporre, insomma la classica protesta senza sbocco. Alla fine la sentenza dei maggiori media potrebbe essere riassunta così: classico esempio di “qualunquismo”, di “antipolitica” che trova spazio tra gente “che vuole sfogare rabbia”, ma che potrebbe diventare anche pericoloso e bla bla bla.

Dopo aver visto Grillo, ma soprattutto sentito testimonianze di cittadini italiani accorsi a sentirlo (bello il servizio su La7 che intervistava la gente a Torino), questi non sembravano affatto scesi in piazza solo per sfogarsi, fare baldoria e dire vaffan contro politici della Repubblica. Questi cittadini, di tutte le età, con figli e nonni, erano lì anche per proporre delle leggi, dato che, per la Costituzione italiana, queste possono essere sottoposte al Parlamento anche attraverso petizioni popolari con almeno 50 mila firme.

Delle proposte di legge “grilliste”, ne avrei firmato una sola, quella per cambiare il sovietico stratagemma delle liste bloccate nell’attuale legge elettorale, dove gli apparati dei partiti scelgono prima che i cittadini possano votare chi dovrà effettivamente entrare in Parlamento. Le altre non le avrei sottoscritte, ma non per questo mi sfugge l’eccezionalità dell’evento del V-Day dell’8 settembre, una giornata storica per la democrazia italiana.

Grillo nel suo comizio-show dice parolacce e impreca, ma affronta argomenti che dovrebbero interessare tutti gli italiani, anche quelli che in piazza non c’erano. Quando Grillo, parlando dei 250 miliardi di euro l’anno di crescita del debito pubblico italiano, dice “questo Paese non c’è più”, denuncia il dramma che incombe sul futuro di tutti i cittadini italiani, altro che qualunquismo!. Quando dice: “E’ una manifestazione straordinaria, non c’è una bandiera…”, fa notare come finora in Italia solo certi partiti e sindacati avevano avuto il monopolio della protesta organizzata, come se solo loro fossero in grado di mobilitare i cittadini su questioni che solo loro potevano scegliere.

Quando afferma: “Questa gente in Parlamento non rappresenta nessuno, perché non sono stati eletti da nessuno”, Grillo, esagerando, dice la verità: solo noi italiani all’estero, nelle ultime elezioni, abbiamo effettivamente avuto il diritto (brogli permettendo) di scegliere il nome del candidato nella lista, poi eletto in base ai voti di preferenza e non a liste bloccate dai partiti.

Non sono d’accordo con tutto quello che fa incavolare Beppe Grillo, ma quando ha detto che lui i “partiti li vuole distruggere, sono il cancro della democrazia, siamo noi che dobbiamo riappropriarci della democrazia”, sbaglia solo il termine partiti: è la partitocrazia che questi partiti hanno creato dal ’48 in poi il cancro. Lo Stato-partito di stampo sovietico, totalizzante, che permea tutta la vita del cittadino, in Italia diventa infatti partitocrazia. C‘era già chi l’aveva denunciata da tempo questa partitocrazia, come i radicali di Marco Pannella, ma senza aver avuto un tale successo nello scavalcare quel muro dell’informazione che a tale regime dei partiti restava asservita.

Adesso Grillo, grazie ad internet, arma di distruzione di massa per la massa contro ogni censura, riesce ad organizzare una marea di cittadini stufi del sistema Italia. I partiti italiani sono stati e restano totalizzanti, non sono lì per svolgere la loro funzione democratica – l’organizzazione del consenso attorno ai loro candidati e la diffusione delle loro idee in tempo di elezioni – ma per occupare ogni angolo pubblico e privato possibile, condizionando la vita economico-sociale degli italiani. Quei partiti che, arroccati, resistono, dovranno essere distrutti. Se questo intendeva il Grillo urlante, allora forza con altri V-Day.

Ciò che avete appena letto è apparso lo abbiamo scritto il 16 settembre 2007. Chi pensa che Grillo e il movimento Cinquestelle sia il figliastro “qualunquista-populista” dello scoppio della crisi economica-finanziaria che sta facendo tremare l’Occidente, si ricordi che il V-Day in Italia avvenne prima del 2008, quando scoppiò negli Usa e poi in Europa la crisi. “Antipolitica”, la bollano i boss della partitocrazia, la resistenza dei “grillini”. Da New York, invece, ci è sembrata fin dall’inizio iper-politica contro chi, in Italia, non onora la funzione nobile della politica al servizio del pubblico, ma si fa i servizi suoi e degli amici dai quali farsi pagare case e vacanze a sette stelle.

La crisi economica dell’Occidente ha cause che prescindono dalla partitocrazia italiana. Ma l’Italia si ritrova con una zavorra in più: questa casta partitocratica che ottiene privilegi e promuove una corruzione cosí diffusa che rende vana qualunque riforma per la ripresa econonomica.

Altro che antipolitica! Qui siamo di fronte alla “resistenza” democratica e non violenta contro chi ha sequestrato la politica, mortificandola alla partitocrazia cleptocratica. L’Italia della societá civile che lavora e paga le tasse (o le pagherebbe se…) va liberata dallo Stato dei partiti prima che affondi.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]