Per tirare fuori gli sci c’è ancora da aspettare. L’ondata di gelo delle ultime ore ha imbiancato il vulcano Etna fino a circa 6-700 metri di quota, ma per il via alla stagione invernale la neve ancora non basta. Parziali consolazioni, per sportivi e appassionati, arrivano dal versante nord dove, da oggi, è entrata in funzione la pista di sci di fondo Poiana, accessibile dall’area di Monte Conca a Etna nord. Via libera anche allo scialpinismo e ai fuori pista al di sopra dei 1800 metri, ma occhio alla neve fresca e relative insidie.
Il meteo, poi, non sembra essere ancora dalla parte dei comprensori sciistici. Il rialzo delle temperature previsto per Capodanno potrebbe vanificare gli effetti delle ultime nevicate e far spostare le aspettative degli sciatori almeno alla metà di gennaio. A Piano Provenzana, la stazione sciistica in territorio di Linguaglossa, si punta comunque tutto sulla neve dopo i ripetuti flop della stagione estiva. Niente escursioni ai crateri, a causa dell’interminabile lite fra i Comuni di Linguaglossa e Castiglione sull’affidamento della pista rotabile per quota 3000, mentre invece per gli impianti invernali il quadro non presenta ombre. Il gruppo Russo Morosoli, nei giorni scorsi, avrebbe rassicurato l’ente linguaglossese: uomini e mezzi sono già al lavoro sulle piste e per mettere a punto seggiovia e skilift, gestiti dalla società che controlla anche la funivia dell’Etna sul versante sud del vulcano.
Proprio sul territorio di Nicolosi, al contrario, ci si è ormai rassegnati al blocco degli impianti di risalita comunali, inutilizzati dal 2016 a causa del contenzioso fra il Comune oggi guidato dal sindaco Angelo Pulvirenti e sempre il gruppo Russo Morosoli. Le strutture, di proprietà pubblica ma costruite su terreni privati, sarebbero vandalizzate e con problemi di funzionalità, come spiegano dall’amministrazione. Quando e se la neve sarà a puntino, gli sciatori che scelgono il versante orientale dell’Etna potranno valersi solo della funivia e dello skilift Montagnola.
Più a bassa quota, i patemi arrivano dalla gestione della viabilità. I sindaci, dopo le emergenze degli ultimi anni, hanno chiesto garanzie alla prefettura di Catania sull’effettiva operatività di spazzaneve e spargisale gestiti dalla Pubbliservizi, partecipata dell’ex Provincia etnea che si occupa delle principali arterie di accesso alle stazioni turistiche in alta quota (Sp92, strada Mareneve). Al momento le strade provinciali sono state liberate dalla neve, ma sono obbligatorie le catene. A Fornazzo e Linguaglossa le forze dell’ordine hanno approntato dei posti di blocco per impedire agli automobilisti più indisciplinati di avventurarsi in montagna.
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