Bloccata la nave Handala diretta a Gaza. A bordo anche un messinese: «È pirateria»

«L’esercito di occupazione israeliano ha abbordato con la forza la nave Handala, impegnata in una missione civile e umanitaria verso la striscia di Gaza». A comunicarlo sono gli stessi 21 attivisti internazionali che si trovano a bordo della nave della Freedom Flottilla partita da Siracusa a metà luglio. «Si tratta di un’azione illegale e violenta, compiuta in acque internazionali o comunque non soggette alla giurisdizione israeliana, che configura un grave atto di pirateria navale e violazione del diritto internazionale». È questo il commento ufficiale della Freedom Flottilla dopo l’abbordaggio della nave Handala.

«A bordo di Handala si trovano attivisti per i diritti umani, operatori umanitari, parlamentari e giornalisti provenienti da diversi Paesi del mondo – prosegue la nota – Le autorità israeliane li stanno detenendo illegalmente, in violazione della loro libertà personale e delle Convenzioni internazionali. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos), nessuna forza militare – continuano da Freedom Flotilla – ha il diritto di assalire un’imbarcazione civile in acque internazionali senza giustificazione legale, tanto più se essa è impegnata in una missione umanitaria». La barca Handala, 37/a missione in 18 anni della Freedom Flotilla, si è avvicinata alle acque di Gaza ed è stata intercettata verso le 22.45 di ieri sera. Le immagini in diretta hanno mostrato i soldati salire a bordo, che hanno iniziato a identificare i presenti.

«Mi chiamo Antonio Mazzeo e vengo dall’Italia. Se state guardando questo video sappiate che sono stato intercettato in mare e sono stato rapito dalle forze di occupazione israeliane o da un Paese complice del genocidio palestinese perpetrato da Israele». Inizia così l’appello lanciato dal giornalista e blogger messinese che si trova sulla nave Handala. «Faccio un appello a tutte e a tutti: fate pressione sul governo italiano affinché chieda il mio rilascio e quello di tutti coloro che si trovavano a bordo dell’Handala il prima possibile. Grazie». La nave con cibo, giocattoli e presidi sanitari era salpata il 20 luglio dal porto di Gallipoli (in Puglia), diretta verso la Striscia di Gaza dopo una prima sosta fatta a 
Siracusa. «Vogliamo rompere il blocco illegale e letale imposto da Israele e portare aiuti umanitari essenziali ma soprattutto un messaggio forte e chiaro: non resteremo in silenzio mentre Gaza viene affamata, bombardata e sepolta sotto le macerie», dicono gli attivisti.

A bordo della nave ci sono ventuno persone: attivisti, operatori umanitari, parlamentari e giornalisti provenienti da diversi Paesi del mondo. E oltre ad Antonio Mazzeo c’è anche un altro italiano: il barese Antonio La Picirella. Il sindaco di Messina Federico Basile ha annunciato la convocazione immediata di una seduta urgente della giunta comunale. Contestualmente si chiederà l’attivazione di ogni canale di diplomazia internazionale per ottenere l’immediata liberazione del professore Antonio Mazzeo e degli altri attivisti presenti a bordo: «Messina si stringe attorno a chi opera per la pace – ha dichiarato il primo cittadino peloritano – e non può restare in silenzio di fronte a un’azione che colpisce chi si impegna quotidianamente per i diritti umani e la solidarietà internazionale». 

Per il pomeriggio di domani – lunedì 28 luglio – a partire dalle 18 davanti alle prefetture prefetture siciliana è stata organizzata la mobilitazione Handala Libera. «Rompiamo il silenzio, facciamo rumore! Porta con te pentole, padelle, mestoli e qualsiasi cosa per farti sentire!» Una manifestazione organizzata dagli attivisti in sostegno dell’equipaggio della Freedom Flotilla e anche per ribadire la richiesta di libertà per il popolo palestinese.


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