L'ex ministro dell'Interno ha ricevuto la busta chiusa con l'intestazione della procura distrettuale della Repubblica di Catania. Subito ha pubblicato sul suo profilo Facebook un selfie. «Che dite, buone o cattive notizie?», ha scritto nel commento
Nave Gregoretti, chiesta l’archiviazione per Matteo Salvini Ipotesi sequestro di persona. «Paura? Di niente e nessuno»
La procura di Catania ha chiesto l’archiviazione per Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti per cui l’ex ministro è indagato per sequestro di persona. La richiesta è stata inviata al tribunale dei ministri di Catania ed è stata notificata al leader della Lega che ha subito pubblicato un selfie sul suo profilo Facebook in cui immortala anche la busta contenente il documento.
«Sabato pomeriggio, a casa coi bimbi a fare i compiti e guardare i cartoni, suonano alla porta e ti consegnano una busta chiusa che arriva dalla Procura di Catania… Mah… Che dite, buone o cattive notizie? La apriamo insieme più tardi e ne parliamo. Paura? Di niente e di nessuno!». È il post che accompagna l’autoscatto del leader della Lega.
Un fascicolo contro ignoti era stato aperto, a fine luglio, dalla procura di Siracusa. Gli atti erano poi stati trasferiti a Catania e l’allora ministro era stato iscritto nel fascicolo con l’ipotesi di reato di sequestro di persona che, adesso, il pubblico ministero ha ritenuto non sussistente e ha chiesto l’archiviazione al tribunale etneo che adesso dovrà decidere.
L’imbarcazione della guardia costiera italiana, con a bordo 135 migranti soccorsi in mare lo scorso luglio, arrivata a Catania era rimasta per giorni in attesa dell’assegnazione di un porto. L’allora ministro dell’Interno aveva bloccato la procedura «in attesa che ci sia sulla carta una redistribuzione in tutta Europa» delle persone trasportate. Cinquanta delle quali erano state salvate dal peschereccio Accursio Giarratano di Sciacca, mentre erano su un gommone alla deriva.
Nel porto etneo era stata fatta sbarcare una donna all’ottavo mese di gravidanza insieme ai membri della sua famiglia, il marito e due figli piccoli.Giorni dopo, era arrivato il via libera allo sbarco per i sedici minori a bordo con la nave ormeggiata al molo Nato di Augusta. Nei giorni successivi, il procuratore capo di Siracusa Fabio Scavone aveva aperto un’inchiesta sulle carenze nell’assistenza sanitaria. Dai risultati della relazione degli infettivologi era emerso «un caso di tubercolosi e un altro di cellulite infettiva; venti di scabbia e qualche altro caso con diverse patologie. In totale sono 29 i migranti con problemi di natura sanitaria».