Nave Diciotti, restano in carcere i due migranti indagati Avrebbero minacciato l’equipaggio per invertire la rotta

Restano in carcere i due migranti sbarcati giovedì scorso a Trapani dalla nave Diciotti della guardia costiera italiana e arrestati sabato sera. La gip Caterina Brignone ha convalidato il fermo disposto dalla procura trapanese nei confronti del sudanese Tuani Ibrahim Mirghani Bichara e del ganese Amid Ibrahim. I due sono chiamati a rispondere di minacce e violenza nei confronti di alcuni componenti dell’equipaggio del rimorchiatore battente bandiera italiana Vos Thalassa che li aveva tratti in salvo, insieme ad altri 65 migranti, nei pressi di una piattaforma petrolifera al largo delle coste libiche

Per la procura sono loro ad aver provocato il tentativo di dirottamento a bordo della Vos Thalassa, costringendo l’equipaggio a chiedere l’intervento della guardia costiera. Quello della Diciotti è diventato, nel giro di poche ore, un caso politico e mediatico. Il tentativo di dirottamento sarebbe avvenuto quando i migranti a bordo della Vos Thalassa si sono accorti che l’imbarcazione si dirigeva verso sud, ovvero in direzione delle coste libiche. A quel punto, stando a quanto ricostruito finora, la situazione si sarebbe fatta incandescente. 

Nelle comunicazioni intercorse tra la nave, il centro di coordinamento di ricerca e soccorso, la sala operativa della guardia costiera di Roma e la Vroon – la società armatrice della Vos Thalassa – ci sarebbe la prova che il rimorchiatore stava per riconsegnare i migranti nelle mani della guardia costiera libica. Secondo la ricostruzione della procura, attorno alle 23 i migranti si sarebbero accorti che l’imbarcazione stava puntando verso sud. Molti uomini, tra cui i due fermati, sarebbero andati incontro ai marinai chiedendo spiegazioni e poi dirigendosi verso la cabina di comando. Lì avrebbero spintonano e accerchiano il comandante e il primo ufficiale. Il senegalese e il ghanese, inoltre, avrebbero minacciato di tagliare la gola all’equipaggio se l’imbarcazione non avesse invertito la rotta. 

Contro i due migranti, oltre alle dichiarazioni del comandante Corneliu Dobrescu, del primo ufficiale Cristian Paluccio e del marinaio di guardia Pantaleo Lucivero, ci sarebbero anche le testimonianze rese alle forze dell’ordine dai compagni di viaggio dei due indagati che avrebbero ammesso le violenze nei confronti dell’equipaggio della Vos Thalassa. 

Violenze causate, però, dalla paura di ritornare nell’inferno libico dal quale erano partiti a bordo di un mezzo di fortuna. Secondo quanto emerso dalle indagini, almeno altri dieci migranti avrebbero preso parte al tentativo di dirottamento del rimorchiatore. Gli investigatori non li hanno identificati. È escluso, invece, che i due fossero gli scafisti. Tutti i migranti ascoltati hanno raccontato i particolari della traversata. Dopo due giorni trascorsi all’interno di uno dei tanti centri lager, i 67 migranti sarebbero stati imbarcati su una catapecchia di legno. Gli scafisti li avrebbero scortati fino alla zona delle piattaforme per poi abbandonarli al loro destino.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]