Poco meno di 600 giorni dopo la sconfitta alle Europee 2019, la giornalista - ex volto delle emittenti di Mario Ciancio - è stata scelta dal presidente della Regione come propria portavoce. «La conosco da prima della mia elezione a presidente della Provincia»
Musumeci sceglie Michela Giuffrida come portavoce Da europarlamentare Pd al governo di centrodestra
Da Bruxelles a palazzo d’Orleans, da eurodeputata a portavoce del presidente della Regione. Il ritorno al mestiere di giornalista per Michela Giuffrida si accompagna a un cambio di schieramento politico, perlomeno per quanto riguarda le posizioni che la professionista etnea sarà chiamata a rilanciare: dopo i cinque anni al Parlamento europeo nelle file del Partito democratico, Giuffrida nei prossimi due anni si occuperà infatti di seguire il presidente di un governo di centrodestra che, se fosse dipeso soltanto da lui, sarebbe di destra e basta. La nomina è stata ufficializzata oggi dallo stesso Musumeci. «Sono contento di potermi avvalere della competenza professionale di Michela Giuffrida, che conosco sin da prima della mia elezione a presidente della Provincia etnea», ha detto il governatore.
La 56enne catanese è stato per anni volto delle emittenti televisive Telecolor e Antenna Sicilia, entrambe di proprietà dell’imprenditore monopolista dell’informazione Mario Ciancio, proprietario de La Sicilia. Dei due telegiornali, Giuffrida è stata direttrice anche nella delicata fase dei licenziamenti che si registrò a metà anni Duemila e che vide mettere alla porta una lunga serie di giornalisti e tecnici. Successivamente per lei si è aperta la finestra politica, con l’esperienza in Articolo 4, il partito fondato dall’ex lombardiano Lino Leanza, protagonista nel 2014 di una discussa fusione all’interno del Partito democratico. Ancora più controversa nel momento in cui le sue figure più note sono finite al centro di gravi vicende giudiziarie. Da Pippo Nicotra a Paolo Ruggirello, entrambi accusati di avere avuto rapporto con i boss di Cosa nostra. Il 2014 è l’anno della candidatura vincente alle Europee, dove al debutto politico Giuffrida prese oltre 93mila voti.
Nel 2019 Giuffrida ha cercato la riconferma a Bruxelles, fallendo però l’obiettivo. Alla chiusura delle urne, i voti presi sono stati più 52mila. Pochi per assicurarsi altri cinque anni da europarlamentare. L’uscita di scena dalla politica è durata poco meno di seicento giorni. Anche se adesso il lavoro per la 56enne sarà sì in prima linea, ma un po’ più di lato. A destra.