Ultimi colpi per il governo che sblocca la questione relativa ai consigli d'amministrazione di Seus e società trasporti. Alla guida di quest'ultima l'ex assessore di Umberto Scapagnini e padre del presidente del Consiglio comunale di Catania
Musumeci gioca le ultime carte e sorride agli alleati Il lombardiano di ferro Castiglione all’Ast, premiata FI
L’Ars è ferma da ormai più di una settimana, negli uffici si lavora, ma la pausa per le elezioni del presidente della Repubblica durerà ancora fino al 10 febbraio. Una data in cui di sicuro verrà chiesto al presidente Nello Musumeci di riferire sulla crisi di governo dalle polveri bagnate, annunciata e mai esplosa dopo la nomina dei grandi elettori siciliani. Allora il presidente della Regione aveva attribuito la poca fiducia da parte della sua maggioranza, che poco lo aveva votato, a una ritorsione per «accattonaggio», dopo la mancata concessione di «presidenze di enti di sottogoverno». Dalle proposte «irricevibili», sempre per utilizzare le parole dell’ormai celebre diretta Facebook, a quelle «ricevibili» il passo è comunque breve. Il tempo verso la fine del mandato stringe, ma c’è ancora spazio per le ultime nomine, che questa volta riguardano i Consigli d’amministrazione di Ast e Seus.
Alla presidenza dell’azienda che si occupa di trasporti va una vecchia conoscenza del panorama politico catanese, Santo Castiglione, già presidente dell’autorità portuale di Catania, ex consigliere provinciale etneo e padre di Giuseppe, presidente del consiglio a palazzo degli Elefanti. Uomo legato a doppio filo all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, che durante un comizio per spingere la candidatura del figlio in una lista del poi eletto Salvo Pogliese, lo definiva persona di fiducia per i suoi valori e «per la sua straordinaria coerenza». La nomina di Castiglione senior, classe ’59, era nell’aria da molto tempo. Prende il posto di un altro autonomista, Gaetano Tafuri. E se con una mossa Musumeci avvicina ancora di più Lombardo, con un’altra tenta di stemperare qualche mal di pancia nella sua maggioranza: il vice di Castiglione all’Ast sarà infatti Eusebio Dalì, riconfermato.
Ex assessore provinciale palermitano, il carinese è tra gli uomini di Forza Italia più vicini al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Il terzo e ultimo posto del Cda di Ast resta in casa, con la militante di Diventerà Bellissima Tania Pontrelli, fedelissima di Musumeci, proveniente direttamente dall’altro Cda appena rinnovato, quello della Seus. Seus che non aveva una guida, dopo l’addio di Davide Croce, nome gradito alla Lega, dimissionario a giugno dopo alcune incomprensioni – pare – con gli altri due membri del Consiglio: Pontrelli, appunto e il riconfermato Pietro Marchetta, vicino a Forza Italia. Alla guida dell’azienda che gestisce il 118 è andata una figura super partes, l’ex magistrato Calogero Ferlisi, già presidente del Tar di Palermo. Già detto di Marchetta, l’ultimo posto in Cda è stato assegnato a Simona Taibi.