Muos, un’autobotte oltrepassa i blocchi «C’è tensione in vista della manifestazione»

Sono le 10:40 circa quando sulla pagina Facebook degli attivisti No Muos viene lanciato un nuovo l’allarme. «Attenzione, al presidio c’è bisogno di gente. Mezzi in arrivo». Poche parole e scatta il tam tam on line tra i membri dei vari gruppi contro la costruzione delle antenne statunitensi a Niscemi.

«E’ transitata un’autobotte – racconta Marino Miceli, arrivato nel luogo del presidio poco dopo l’accaduto. Hanno smantellato il blocco e sono passati. Probabilmente portavano rifornimenti di gasolio. Ma non sono passati mezzi che ci fanno pensare ad un proseguimento dei lavori», spiega. «Dove prima c’era il blocco, adesso sono presenti un furgone blindato dei carabinieri e una volante della polizia che tengono d’occhio la strada che porta alla base. Noi restiamo qui, vigili e in attesa», dice Miceli. «Dopo l’appello lanciato dai presenti al momento del passaggio – quattro, cinque persone – alcuni di noi sono accorsi in aiuto. Eravamo una decina ma, rientrato l’allarme, la maggior parte sono già tornati indietro».

Anche se i presupposti fanno pensare che a Niscemi questa sarà una settimana di tensione. «Credo che vogliano fare passare altri mezzi nei prossimi giorni e dobbiamo stare attenti», dice Elvira Cusa, una degli attivisti. «Sono giorni che si sente la repressione nell’aria», continua. E anche Fabio D’Alessandro, del movimento No Muos, parla di «militarizzazione del territorio».

«Questa mattina sono stata al presidio intorno alle 8:00 per accompagnare un attivista di Palermo ospitato da noi. E lungo il tragitto ho incontrato dei posti di blocco anomali. Fermavano le automobili per dei controlli. Ma a Niscemi non c’è mai stata tutta questa polizia in giro», racconta Elvia. «Non ci stupirebbero altri passaggi di mezzi e forze dell’ordine da qui a sabato, giorno della manifestazione nazionale No Muos. Bisogna tenere gli occhi aperti».


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