Le Forze dell’Ordine tornano ad alzare il tiro contro i manifestanti No Muos. Oggi, tra le 13 e le 15, una raffica di perquisizioni ha colpito le case di 16 ragazzi a Niscemi e dintorni. Si tratta del nucleo storico degli attivisti. In pratica, sono quei ragazzi e quelle ragazze, che tengono in vita il presidio permanente davanti alla base amaricana, in contrada Ulmo.
Si raccontano scene tristissime. Di genitori, anche anziani, terrorizzati dalla vista di quegli uomini in divisa nelle loro case. Si racconta che in paese, questi giovani siano conosciuti come ‘bravi ragazzi’. Impegnati nella difesa del loro territorio, sempre pacificamente. E che l’unica cosa che gli agenti hanno trovato è stato un fucile da caccia di un papà di una di loro. Fucile regolarmente denunciato.
Che sta succedendo? Ma non si era detto che i lavori erano bloccati e che anche il governo nazionale era d’accordo? Se tutti sono d’accordo, perché qualcuno dice alle Forze dell’Ordine locali di marcare stretto gli attivisti?
Non è un caso che, a questo accordo Palermo-Roma, i No Muos non hanno creduto neanche per un attimo. Così in questi giorni, i blocchi all’ingresso della base, sono andati avanti. Mentre per il prossimo 30 marzo si sta organizzando una grande manfestazione nazionale, sempre a Niscemi, sempre per dire no al Muos.
Quello che è certo, è che nonostante le dichiarazioni dei governi, in questi mesi il popolo No Muos è cresciuto. E’ cresciuta e si è diffusa la consapevolezza di una battaglia condotta nel nome della salvaguardia della salute e del territorio. Ed è anche cresciuta, meglio tardi che mai, l’attenzione dei media nazionali sull’argomento. Ieri una troupe romana del TG3 era a Niscemi, oggi è stata la volta di Rete4. Il resto dell’Italia saprà cosa sta succedendo dalla viva voce dei protagonisti.
Tutto questo, evidentemente, non rientra nel disegno originario. Da qui la stretta delle Forze dell’Ordine?
Il coordinamento regionale dei comitati No Muos esprime profonda indignazione: “Dopo gli attacchi violenti della polizia nei confronti delle donne del comitato Mamme No Muos e degli attivisti del presidio che cercavano di bloccare lingresso di operai nella base, oggi intorno alle 13 sono state eseguite perquisizioni nelle case di una quindicina di attivisti. Perquisizioni avvenute senza alcun mandato, giustificate dalla ricerca di armi o esplosivo. La crescente attività repressiva nei confronti del movimento, avviene allindomani dellincontro tra Monti e Crocetta, in cui si registra un gravissimo passo indietro del Presidente della regione, rispetto alle decisioni di revocare le autorizzazioni alla costruzione dellimpianto satellitare, assunte durante lultima campagna elettorale- si legge nella nota dei No Muos.
E ancora: “Sappiamo chiaramente che la mossa di oggi rientra nel disegno di attaccare e danneggiare un movimento, che in pochi mesi ha acquisito una grandissima forza ed una larga partecipazione popolare, riuscendo ad ottenere importanti risultati e facendo comprendere a tutti la forza delle proprie ragioni. I comitati non cederanno il passo alla paura e non si lasceranno intimidire da questi metodi, ormai conosciuti, ma anzi proseguiranno sempre più determinati nella lotta contro il Muos e le antenne Nrtf, veri strumenti di distruzione e di morte.
Nonostante questi ridicoli tentativi di sabotare la manifestazione nazionale del 30 marzo, il coordinamento regionale dei comitati rilancia con ancora più forza lappello a tutti/e a partecipare al corteo”.
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