Motta, doppia sconfitta per la Oikos Il Tar rigetta i due ricorsi presentati dai Proto

Prosegue con un doppio parere sfavorevole alla Oikos spa la vicenda giudiziaria legata all’impianto di gestione dei rifiuti di contrada Valanghe d’inverno, a Motta Sant’Anastasia. L’azienda – il cui titolare Domenico Proto è coinvolto nell’inchiesta della procura di Palermo Terra mia – ha opposto un doppio ricorso al blocco delle attività imposto dalla Regione lo scorso luglio. Uno ha come oggetto la chiusura dell’impianto di smaltimento dei rifiuti (localizzato nel territorio mottese, ma a ridosso del limitrofo Comune di Misterbianco), il secondo riguarda il diniego delle autorizzazioni rilasciate dall’assessorato al Territorio e ambiente. Per entrambi il Tribunale amministrativo regionale ha deliberato nella seduta di ieri un respingimento delle richieste presentate dall’azienda.

Nel procedimento risulta costituito come opponente al ricorso il Comune misterbianchese, mentre non si è costituita l’amministrazione mottese. Anche se il sindaco Anastasio Carrà ha dichiarato pochi giorni fa a CTzen che Motta si sarebbe unita nel procedimento. Tra le motivazioni non ritenute valide dai giudici, i legali dell’azienda hanno indicato la «perdita dei rilevantissimi investimenti autorizzati» e «il pregiudizio occupazionale».

«Salutiamo con soddisfazione la decisione del Tar – ha commentato il primo cittadino di Misterbianco, Nino Di Guardo – che va nella direzione da noi auspicata che deve portare alla chiusura definitiva della discarica». Ma nonostante i pronunciamenti dei giudici e il proseguimento delle indagini palermitane, dai vertici della Regione è stato prorogato per altri tre mesifino al 15 gennaio 2015 – l’abbancamento di rifiuti nell’impianto Oikos.


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I giudici non hanno ritenuto valide le motivazioni presentate dall'azienda mottese, tra le quali la «perdita dei rilevantissimi investimenti autorizzati» e «il pregiudizio occupazionale». Ma la linea giudiziaria non segue quella imposta dalla Regione, che ha autorizzato lo sbancamento di rifiuti fino a gennaio 2015

I giudici non hanno ritenuto valide le motivazioni presentate dall'azienda mottese, tra le quali la «perdita dei rilevantissimi investimenti autorizzati» e «il pregiudizio occupazionale». Ma la linea giudiziaria non segue quella imposta dalla Regione, che ha autorizzato lo sbancamento di rifiuti fino a gennaio 2015

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