Motta d’Affermo, la grande beffa dei call center di Giuseppe Mauro

E’ LA STORIA DI 100 GIOVANI DELLA PROVINCIA DI MESSINA. OGNUNO DI LORO HA PAGATO 750 EURO PER FREQUENTRE UN CORSO E PER AVERE IN CAMBIO UN POSTO DI LAVORO. MA LA STORIA SEMBRA FINITA MALE…

di Marila Re

Pagare 750 euro per essere assunti, percepire solo la prima mensilità e poi non vedere un euro per 8 mesi. E’ la storia degli operatori call center di Motta d’Affermo, piccolo centro in provincia di Messina, assunti dalla Mercatoris, diventata poi GM srl. Amministratore unico di entrambe le società è Giuseppe Mauro, candidato di Alleanza di Centro a Sindaco di Palermo, nell’ultima tornata elettorale.

La vicenda è complessa ed articolata. A fine anno 2012, al Sindaco di Motta d’Affermo, Nunzio Marinaro, è prospettata la possibilità di aprire un call center nel suo paese. Un centro di 600 anime situato nella parte interna dei Nebrodi occidentali. Un’occasione da non perdere per Marinaro che concede i locali comunali dell’ex asilo nido a Giuseppe Mauro.

Parte così la macchina organizzativa. La notizia si diffonde subito nei Comuni limitrofi. L’interesse è altissimo. Come la speranza di tanti giovani di accedere a un posto di lavoro. Ma c’è un primo ostacolo. Bisogna versare 750 euro per essere ammessi a frequentare un corso propedeutico all’assunzione; poi bisogna superare un esame e, infine, si può finalmente lavorare.

Tutto a posto, allora? Non esattamente. Fin dall’inizio qualcosa non va. Il percorso formativo non è erogato come da normativa (registri, verbali ecc.). L’attestato rilasciato non ha né valenza, né validità, serve solo per Giuseppe Mauro, perché al centro della vicenda c’è lui.

Lui che intanto apre altre sedi in provincia di Messina. Inizialmente gli operatori promuovevano pacchetti Fastweb, successivamente, una scheda aziendale, la GM card. E intanto il tempo passa e lo stipendio non arriva.

Gli impiegati informano i sindacati e cominciano le proteste e le manifestazioni. Fino ad arrivare alla Prefettura di Messina. E l’amministratore unico della società in tutto questo che fa? Mentre i suoi dipendenti chiedono di essere retribuiti, mentre protestano e manifestano, mentre chiedono ogni giorno ai genitori 5-10-euro per raggiungere la sede di lavoro, Giuseppe Mauro dov’è?

Ma prima ancora, chi è Giuseppe Mauro? E’ stato, segretario regionale di Alleanza di Centro e, per lo stesso partito, è stato candidato, come già ricordato, a Sindaco di Palermo. Con tanto di investitura e ‘benedizione’ del segretario nazionale, Francesco Pionati. Non un signor nessuno, insomma, ma un giovane politico, prima consigliere provinciale di Forza Italia, poi nel Ccd. Quindi nell’ Udc. E, per finire, segretario particolare dell’ex parlamentare regionale del Cantiere Popolare-Pid, Marianna Caronia.

Come se non bastasse, coinvolto, nel 2003, nella vicenda della Lts, una compagnia di telecomunicazioni siciliana fallita con l’ arresto sia di Mauro che di Giudice, entrambi al timone dell’azienda. La circostanza si concluse con l’assoluzione di Mauro.

Questa volta non c’è, almeno per ora, alcun processo. E nessuna condanna. Ci sono solo 100 ragazzi che hanno il diritto di avere ciò per cui hanno lavorato. E ci sono le leggi che aspettano di essere applicate.

 


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