Si è aperto oggi al tribunale di Caltanissetta il procedimento nei confronti dell'ex presidente di Sicindustria. Per la procura sarebbe stato a capo di un'associazione a delinquere dedita alla corruzione. Sullo sfondo i rapporti con i boss di Serradifalco
Montante, iniziato processo a ex volto dell’antimafia Imprenditore assente in aula. Regione è parte civile
Il momento, per Antonello Montante, è arrivato. L’ex volto dell’antimafia e presidente di Confindustria Sicilia non era presente in aula del tribunale di Caltanissetta in occasione dell’inizio del processo in cui è accusato di essere al vertice di un sistema dedito alla rivelazione di informazioni coperte da segreto e dedito alla corruzione. Una rete intricatissima in cui avrebbero trovato posto esponenti delle forze dell’ordine e della politica, che come principale obiettivo avrebbe avuto quello di occultare i rapporti intrattenuti da Montante con i capimafia di Serradifalco.
La principale notizia dell’udienza odierna è stato l’accoglimento da parte della giudice Graziella Luparello della richiesta di costituzione di parte civile della Regione. La decisione riguarda soltanto l’accusa di associazione a delinquere. L’istanza era stata rigettata in sede di udienza preliminare perché presentata fuori tempo massimo.
Il processo si tiene con il rito abbreviato, semplice per Montante, condizionato per gli altri imputati coinvolti in questo filone dell’inchiesta Double Face. Ovvero l’ex comandante della guardia di finanza di Caltanissetta, Gianfranco Ardizzone, l’agente dello Sco, Andrea Grassi, il funzionario della questura di Palermo Marco De Angelis, Alessandro Ferrara, ex dirigente regionale dell’assessorato alle Attività produttive, e Diego Di Simone, responsabile della security di Confindustria. La sentenza di primo grado potrebbe arrivare entro l’anno.