Mondiali di ciclismo 2013, Rui Costa nuovo campione del mondo, Spagna beffata

OTTIMA COMUNQUE LA CORSA DEL SICILIANO VINCENZO NIBALI

Alberto Rui Costa è il nuovo campione del mondo 2013. Il corridore della Movistar, neo acquisto della squadra Lampre ha battuto, in una volata a due, lo spagnolo Joaquin Rodriguez; terzo, a pochi secondi di distacco, l’altro spagnolo Alejandro Valverde, che ha battuto, nello sprint per il bronzo un immenso Vincenzo Nibali. Sagan chiude sesto a 34″, Gilbert è nono, Cancellara decimo; Scarponi è sedicesimo, Pozzato diciassettesimo a 1’05, Visconti 51esimo sui 60 arrivati al traguardo a 9’15.

Ottantaduesima edizione dei Mondiali di Ciclismo per 208 corridori provenienti da cinquantadue nazioni, per un totale di 272 km circa con partenza da Lucca: 106 km in linea per l’ingresso a Firenze con circuito finale di Fiesole e 16,570 chilometri da ripetere 10 volte a Firenze, città dove si sale per 50,4 chilometri tra Fiesole, via Salviati e via Trento. Al 50 km si scala il San Baronto, salita culto del ciclismo toscano e a Casalguidi la corsa omaggia Franco Ballerini, indimenticabile commissario tecnico dell’Italia per nove anni con 4 titoli dal 2002 al 2008.

Dopo la partenza, sotto una pioggia incessante, dal centro di Lucca parte una fuga con il ceco Barta, il tunisino Chtiouoi, l’austriaco Brandle, il polacco Huzarski e il venezuelano Godoy (il più giovane fra i 208 in gara). I cinque toccano un vantaggio massimo di 8’10” poco prima dell’ingresso nel circuito di Firenze, l’ultimo a cedere è Huzarski, dopo circa 220 km di fuga. La condotta degli azzurri è aggressiva per tre quarti di corsa, hanno attaccato in blocco per riprendere i fuggitivi nella prima discesa da Fiesole ed hanno fatto la prima grossa selezione con cadute e distacchi che hanno portato al ritiro Wiggins, Horner, Evans, Froome e altri big, mentre anche su Firenze pioveva a dirotto.

Restano in fuga Huzarski e Barta, quando al settimo giro Visconti raggiunge Husarski nel momento in cui Barta cede. Nel gruppo finiscono la loro parte, Rinaldo Nocentini, Diego Ulissi e Alessandro Vanotti mentre Luca Paolini, veterano al decimo mondiale, cade in discesa insieme a Nibali pochi metri più avanti nella curva per immettersi in via Trieste prima del nono passaggio: solo Vincenzo Nibali può ripartire dopo più di un minuto e in maniera eccezionale riesce a recuperare da solo il gruppo riprendendo la ruota di Fabian Cancellara.

Al penultimo passaggio nel centro di Fiesole, Visconti e Huzarski vengono riassorbiti dal gruppo, che torna compatto e lo resta anche all’inizio dell’ultimo giro, quando Michele Scarponi scatta a 1500 metri dalla vetta dell’ultimo passaggio sulla salita di Fiesole sorprendendo Gilbert, Sagan e Cancellara che restano fuori dal finale. E’ grazie a questa azione che si forma l’ultimo gruppetto con Rodriguez, Nibali, Valverde e Rigoberto Uran, ma anche quest’ultimo cade rovinosamente in discesa e Vincenzo Nibali entra nella morsa della squadra spagnola. Rodriguez prende un po’ di margine ma solo Nibali lo insegue mentre l’altro spagnolo Valverde e Rui Costa non tirano un metro. La meravigliosa azione di Nibali riesce a portare anche gli altri due alla ruota di Rodriguez che, motivato più che mai riesce a ripartire.

La Spagna ha comunque due carte da giocare con Valverde e Rodriguez, ma non riesce clamorosamente a sfruttarle: Rui Costa rompe gli indugi e va a chiudere proprio su Rodriguez, Nibali non ha più le gambe per chiudere un altro buco e Valverde non si schioda dalla ruota dello Squalo. Il portoghese Rui Costa sfruttando il momento giusto riprende Rodriguez e lo batte allo sprint, mentre a Nibali con tanto onore resta solo un amaro quarto posto.

Alla Spagna troppo sicura di sè invece restano solamente critiche.


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