Mistretta, commissione valuta infiltrazioni mafiose Dopo indagine sul consigliere comunale Tamburello

Un accesso ispettivo antimafia nel Comune di Mistretta per «compiere approfonditi accertamenti allo scopo di verificare l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso». Lo ha disposto la prefetta di Messina, Maria Carmela Librizzi, su delega del ministro dell’Interno. La decisione arriva quattro mesi dopo l’operazione Concussio, che ha portato all’arresto anche del consigliere comunale Vincenzo Tamburello.

Come si legge nel comunicato diffuso dalla prefettura, «l’attività ispettiva della commissione di indagine, insediatasi oggi, sarà supportata nell’espletamento dell’incarico da personale delle forze di polizia e dovrà essere perfezionata entro tre mesi dall’insediamento, periodo prorogabile di ulteriori tre mesi qualora sia necessario». 

L’ispezione scaturisce dagli atti di inchiesta dell’operazione Concussio, nella quale era emerso come la famiglia mafiosa di Mistretta avesse imposto il pizzo sulla riqualificazione delle opere della fondazione Fiumara d’Arte. A scoprirlo sono stati i carabinieri del comando provinciale di Messina, coordinati dalla Direzione distrettuale peloritana, che hanno arrestato tre persone e notificato ad altre 11 l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra gli arrestati spiccava il nome del consigliere comunale di Mistretta, Vincenzo Tamburello, all’epoca dei fatti in carica. Per lui era scatta l’immediata sospensione da parte della prefetta di Messina. È accusato di tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso

Le indagini partirono dalla denuncia degli imprenditori che, dopo un ricorso al Tar, si erano aggiudicati l’appalto da 800mila euro per la riqualificazione e il restauro delle opere di Fiumara d’arte. «Tamburello mi ha chiesto di versare la somma tra i 30mila e i 35mila euro, da destinarsi alla signorina», è quanto ha raccontato ai carabinieri il professionista. La signorina in questione è Maria Rampulla, morta nel maggio 2016, sorella di Pietro, condannato per essere l’artificiere della strage di Capaci e all’epoca dei fatti detenuto, e di Sebastiano, storico capo della famiglia di Mistretta. 

Tamburello, oltre alla tangente da 30/35mila euro, avrebbe avanzato anche la richiesta di assunzione di tre operai per i lavori da realizzare e avrebbe indicato all’imprenditore vincitore dell’appalto di rifornirsi del conglomerato cementizio presso l’impianto dei fratelli Lamonica. Antonio Lamonica è sorvegliato speciale e destinatario di un provvedimento definitivo di confisca perché membro del mandamento di San Mauro Castelverde. A fronte di tale richiesta, Tamburello, come racconta uno dei due imprenditori ai militari, «mi ha garantito che non ci sarebbe stata alcuna richiesta estorsiva né danneggiamenti e la possibilità di rivolgersi al libero mercato per le altre forniture necessitanti per i cantieri».

«Dopo quanto accaduto lo scorso aprile – afferma il sindaco Liborio Porracciolo – la visita della commissione ispettiva non può rappresentare una sorpresa». Il consigliere arrestato faceva parte del gruppo di maggioranza del Comune, in opposizione al primo cittadino. «Non entro nel merito della vicenda, ci mettiamo a disposizione della commissione che mi auguro faccia presto chiarezza. Questa vicenda sta danneggiando Mistretta, una città che amo e che non merita quanto sta accadendo».


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