È l’1.15 della notte tra giovedì e venerdì a Misterbianco. Tra via Roma e via Galliano, Giuliana Garozzo (24 anni), sua sorella più piccola (20 anni) e due amiche (20 e 22 anni) stanno tornando a casa dopo una serata trascorsa in giro per il Comune etneo. Le quattro giovani stanno camminando quando raccontano di essere state apostrofate da un gruppo di circa sette ragazze, alcune delle quali minorenni, che avrebbero iniziato a insultarle a distanza. Una aggressione verbale che, pochi minuti dopo, sarebbe diventata fisica: a Giuliana, andata l’indomani al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi di Catania, sarebbe stata data una prognosi di 30 giorni per le escoriazioni a un braccio e a un piede e per la lesione di un osso del braccio destro. «Non so chi siano quelle ragazze – spiega la vittima a MeridioNews – ma le conosco di vista. Abitiamo tutte nella stessa zona e capita di incontrarsi. Non era neanche la prima volta che le sentivo insultare, lo fanno per bullismo, per mostrarsi superiori e per incutere timore».
«Mentre camminavamo hanno cominciato a urlarci contro diversi insulti. Noi conosciamo la situazione e così non ci siamo lasciate coinvolgere e abbiamo proseguito». Poi una del gruppo delle presunte aggressore avrebbe aggiunto: «Che è, non vi fermate? Siete babbe?». A questo punto in tre si sarebbero staccate dal gruppo principale, si sarebbero avvicinate a Giuliana e alla sua compagnia e avrebbero sbarrato loro la strada. «Abbiamo avuto il tempo di svoltare l’angolo di via Galliano e ci hanno bloccate continuando a chiederci perché non ci fermassimo, se avessimo paura. Una mi ha strattonata per la borsa, la più grande mi ha spinta e mi ha buttata per terra. Peso 40 chili, non è difficile prendersela con me».
Nel frattempo, una delle amiche di sua sorella – una ventenne – sarebbe stata sbattuta contro una macchina, mentre lei, dopo avere tentato di rialzarsi, sarebbe stata scaraventata sulla strada nuovamente. «Io avevo preso il cellulare e avevo composto il 112, ma la più grande delle ragazze mi ha detto qualcosa tipo “Tanto non ce la fai”. Solo che quando mi ha spinta di nuovo per terra col dito ho premuto lo schermo ed è partita la telefonata». Anche prima di quanto lei si aspettasse. Le giovanissime, vedendo che la telefonata era andata a buon fine, si sarebbero date alla fuga. «Mia sorella e le sue amiche, però, le hanno inseguite e hanno bloccato almeno le tre che ci avevano aggredite fisicamente. Le altre, invece, sono riuscite a scappare».
«La pattuglia dei carabinieri è stata velocissima, sono arrivati subito». Alle forze dell’ordine la 24enne avrebbe raccontato il fatto e i militari avrebbero identificato lei, sua sorella e le due amiche, oltre che le giovanissime accusate di avere loro messo le mani addosso. «Al più tardi lunedì andrò a fare la denuncia – afferma la giovane – Ieri sono stata al pronto soccorso fino a mezzanotte, oggi sono dovuta tornare per altri accertamenti, ma non lascerò cadere questa storia». Anzi, si rivolge direttamente al sindaco misterbianchese Nino Di Guardo: «Servirebbero più pattuglie dei vigili urbani in giro per la città. Queste ragazzine cercano solo attenzioni: avevano avuto paura già alla minaccia di telefonare ai carabinieri, e dopo hanno provato a scappare. Non ce l’avevano con me in particolare, se la prendono con tutti, soprattutto con le ragazze – conclude Giuliana Garozzo – Forse la presenza di più forze dell’ordine sarebbe un deterrente e queste persone terrebbero a freno le mani».
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