Una condanna e una assoluzione. È questa la conclusione del processo al tribunale di Siracusa per minacce aggravate dal metodo mafioso ai danni dell’imprenditore siracusano Bruno Piazzese, che vive sotto scorta da circa vent’anni. Assolto il 38enne Massimiliano Listo, condannato a otto mesi di reclusione il 56enne Sebastiano Miano.
La vicenda risale all’ottobre del 2017 quando, secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero della procura distrettuale antimafia di Catania, Piazzese e i due imputati si incontrano per caso in un bar nella zona del Santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa. Lì l’imprenditore sarebbe stato minacciato. Dalla sua denuncia è partita poi l’inchiesta.
Nel Siracusano, Piazzese è diventato un simbolo dell’antiracket. Vive sotto scorta da quando, nel 2002, il suo Irish Pub in Ortigia ha subito quattro attentati. Dalle indagini partite grazie alle sue denunce, sono stati arrestati e condannati gli esponenti del clan Bottaro-Attanasio che gli avevano chiesto di pagare il pizzo. Di fronte al suo rifiuto, il locale era stato dato alle fiamme anche nell’agosto del 2003.
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