Lo sdoganamento di una destra violenta e razzista, portata al potere sull’onda di una paura diffusa e artatamente alimentata; la necessità di coniugare l’accoglienza con le questioni della sicurezza connesse al fenomeno migratorio; l’impegno dell’Europa nell’affrontare l’emergenza e l’obbligo, morale, di riscoprire il valore della pietà, oggi offuscato da paure ed egoismi. La necessità, infine, […]
Migranti, a Racalmuto incontro sui rischi del populismo
Lo sdoganamento di una destra violenta e razzista, portata al potere sull’onda di una paura diffusa e artatamente alimentata; la necessità di coniugare l’accoglienza con le questioni della sicurezza connesse al fenomeno migratorio; l’impegno dell’Europa nell’affrontare l’emergenza e l’obbligo, morale, di riscoprire il valore della pietà, oggi offuscato da paure ed egoismi. La necessità, infine, che, questa classe politica, responsabile di aver reso “giustificabili” le morti in mare, possa essere giudicata da una nuova Norimberga.
Sono queste alcune delle idee, e delle provocazioni, lanciate ieri sera durante l’incontro “Migranti e Populismi, lo scontro di oggi nel Paese della Ragione”, promosso dal Master di Scrittura della Strada degli Scrittori. A confrontarsi davanti ad un folto pubblico nella splendida cornice del chiostro del Comune di Racalmuto, per l’associazione “Strada degli Scrittori”, il giornalista del Corriere della Sera Felice Cavallaro con il regista Michele Guardì e gli editorialisti di “Repubblica” e “La Stampa”, Francesco Merlo e Marcello Sorgi.
Se quest’ultimo ha sottolineato come il populismo sia un destino comune di molti partiti e personaggi politici, che, appunto, spesso cercano il facile consenso rivolgendosi alle emozioni e alla “pancia” della gente, Merlo è stato più duro, sostenendo che oggi personaggi come il ministro dell’Interno Matteo Salvini non possano essere considerati solo populisti, ma abbiano la responsabilità di aver portato al governo istanze care ad una certa Destra xenofoba dal nostro paese conosciuta solo negli anni bui della dittatura. Per questo Merlo ha immaginato un simbolico processo di Norimberga per giudicare questa politica accusata di sdoganare e diffondere la paura, ritenendo le vite umane un prezzo marginale da pagare.
“Io vengo da un paese di ‘nivuri’, cioè Casteltermini – ha raccontato invece Michele Guardì -. Tanti amici partirono verso altri paesi per cercare lavoro, so le condizioni in cui gli stessi si trovavano a vivere. Sofferenze, privazioni, nessuna tutela, così come chi oggi parte verso l’Italia”. “Da questo incontro – ha commentato Cavallaro – è venuta fuori la proposta che l’Europa, tutta unita, si faccia carico del fenomeno migratorio per evitare che le derive ungheresi di Orban, i verdi austriaci o ad altre realtà, compresa quella italiana, possano rischiare di portarci dalla parte sbagliata”.
Intanto, presso la sede della Fondazione “Sciascia” di Racalmuto è iniziato il master “Le Parole della Costituzione”, promosso dall’associazione “Strada degli Scrittori”, con il coordinamento scientifico dell’associazione “Treccani Cultura”, in collaborazione con il Distretto Turistico Regionale Valle dei Templi e con il patrocinio della Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana. A susseguirsi negli interventi con i corsisti sono stati Michele Guardì, che ha parlato del concetto di “Famiglia” e delle sue mutazioni nel corso della storia recente e Francesco Merlo, che ha affrontato con i corsisti la parola “Politica”, con tutte le derivazioni che nel tempo ha preso, compresa quella, auto conservativa, di “antipolitica”.
(Fonte: Ufficio stampa Strada degli scrittori)