Mezzojuso ancora contro Giletti e il suo programma Raccolta firme per denunciare il conduttore e La7

«Pronti per l’ennesima raccolta delle firme». Ad annunciarlo a mezzo social è Francesco Carbone, presidente dell’associazione Governo del Popolo Aps, intenzionato ad affiancare il sindaco di Mezzojuso Salvatore Giardina nella sua lotta contro il programma di La7 Non è L’Arena e il suo conduttore Massimo Giletti, rei secondo loro di aver offeso e denigrato i cittadini di Mezzojuso nel raccontare le denunce delle sorelle Napoli. Firme da raccogliere, appunto, proprio «per la denuncia-querela collettiva contro la trasmissione e tutti coloro che hanno partecipato a diffamare i cittadini onesti di Mezzojuso, facendoli apparire dinanzi al mondo intero come omertosi e mafiosi in merito alla famosa storia delle sorelle», scrive infatti Carbone. 

Che invita quindi «tutti i cittadini di Mezzojuso a recarsi alla sala Castello muniti di carta di identità valida oggi 16 febbraio e domani 17 febbraio dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19». Un modo attraverso il quale sperano «che trionfino la giustizia e la verità», a dispetto di come la vicenda sarebbe stata finora raccontata e messa in circolo in televisione. Un’idea, già lanciata in precedenza, che anche stavolta sembra stia raccogliendo parecchi consensi. «Ora è anche il popolo onesto a muoversi», aggiunge ancora Carbone, al quale qualcuno risponde suggerendo addirittura di «passare per le case come quando chiedono i voti, per le persone allettate che non possono venire loro malgrado» perché «sarebbe bello farli partecipare».

Mentre Giletti, dal canto suo, già due giorni fa aveva lui stesso messo in evidenza l’iniziativa contro di lui condividendo un articolo incentrato proprio sui cittadini di Mezzojuso in questura per denunciarlo e dell’orgoglio manifestato dal sindaco per l’iniziativa. Nessun commento o aggiunta personale a corredo della notizia, seguita però dalle manifestazioni di solidarietà da parte di alcuni utenti, che hanno invece voluto prendere le distanze dai compaesani delle sorelle Napoli, precisando che «i siciliani veri non arrivano a queste bassezze».