A essere accusato della morte di Gheorghe Chirilà è il 48enne Sorin Curduban. L'uomo, dopo aver invitato la vittima a vivere con lui in un immobile abbandonato, lo avrebbe malmenato a ripetizione. A cercare di aiutarlo, ma inutilmente, la compagna del presunto omicida, che da due mesi si trova in carcere
Messina, indagini su clochard morto per l’Epifania Botte per tre giorni da connazionale che lo rapinò
Tre giorni di violenze fino alla morte. Sarebbe quanto accaduto a Gheorghe Chirilà, il 45enne romeno trovato morto il pomeriggio del 5 gennaio. A causarne il decesso sarebbe stato, secondo i carabinieri di Messina, Sorin Curduban, connazionale 48enne con cui la vittima da poco tempo condivideva un immobile abbandonato sul viale della Libertà. Stando alla ricostruzione dei militari, che già dopo una settimana dalla morte avevano fermato Curduban con l’accusa di rapina ai danni proprio di Chirilà, il primo lo avrebbe più volte malmenato. Imponendo sulla vittima la propria superiorità fisica, rafforzata dalla malattia debilitante che affliggeva il 45enne.
Chirilà era un ex muratore e percepiva una piccola pensione. Dopo aver vissuto per un periodo alla stazione ferroviaria, sarebbe stato invitato da Curduban a dormire nell’immobile. Da lì a poco, però, sarebbero iniziate le vessazioni. Ad assistere ai soprusi e alle violenze sarebbe stata anche la compagna del 48enne, che avrebbe cercato di aiutare quest’ultimo, finendo però per subire anche lei la violenza di Curduban.
La procura di Messina a due mesi e mezzo dal decesso ha emesso un provvedimento di fermo per il romeno, che si trova già in carcere per la rapina. L’uomo è accusato di omicidio preterintenzionale e di violenza privata nei confronti della donna.