Messina, dubbi sul futuro dopo le dimissioni di Sciotto Castorina: «Il presidente ci ha colto tutti di sorpresa»

«Nella vita non sempre bisogna insistere, occorre avere la forza di dire basta». Un fulmine a ciel sereno, o quasi. Domenica scorsa sono arrivate le dimissioni di Pietro Sciotto dalla carica di presidente del Messina. Si apre con queste parole la lettera firmata dall’ormai ex patron dei peloritani che non lascia spazio a dubbi: «Ho deciso di dire basta col Messina. Lo dico a malincuore ma con la consapevolezza che oltre non si può proprio andare. Ho atteso questo momento, l’inizio della partita e non i giorni precedenti proprio per evitare di condizionare la squadra». Un’eventualità a cui però Sciotto pensava già da tempo, anche se a stupire sono state soprattutto le modalità inconsuete, con la nota della società arrivata proprio mentre la squadra stava disputando il derby contro l’Acireale, poi perso 1-0. 

A pesare è stato il campionato deludente (l’obiettivo minimo era quello di arrivare ai play off), nonostante il Messina abbia però raggiunto la semifinale di Coppa Italia di serie D. Il club è dunque in vendita e adesso si aspetta, da parte dello stesso Sciotto, la nomina di un commissario che gestisca la società fino al termine della stagione e che garantisca la normale continuità. 

«Si tratta di una cosa che non ci aspettavamo, ma se il presidente ha deciso questa cosa vuol dire che avrà i suoi buoni motivi». Lapidario e quasi senza parole il responsabile dell’area tecnica del club peloritano, Salvatore Castorina, che commenta a MeridioNews l’addio di Sciotto. «Non so se meditava da tempo quest’uscita di scena, ma immagino di sì pur non avendone la certezza», continua. Impossibile andare oltre per sapere quali possano essere gli scenari futuri: «Non abbiamo altre notizie oltre quelle che abbiamo letto nella lettera. Ci sarà un commissario che garantirà il proseguimento dell’attività in attesa che ci sia qualche imprenditore che voglia rilevare il club». Nessun confronto recente con il presidente Sciotto in cui magari quest’ultimo avesse rivelato un suo malessere: «Il presidente – prosegue Castorina – è una persona molto riservata. Per il suo modo di essere, non esterna mai le sue intenzioni. Sicuramente non riuscire a raggiungere l’obiettivo play off lo ha fatto riflettere».

Praticamente nulle le possibilità che Sciotto torni sui propri passi: «Se lo conosco bene assolutamente no. Il presidente è una persona drastica, se decide una cosa è quella e basta. Io però mi occupo della parte tecnica insieme a Gianluca Torma (il direttore sportivo, ndr)». A tenere banco anche le modalità inconsuete con cui è arrivato questo disimpegno: «Le dimissioni – spiega ancora il responsabile dell’area tecnica – sono arrivate durante la partita, noi non potevamo immaginarci nulla». In ogni caso, l’addio del presidente non vuol dire smantellamento. L’attività, infatti, proseguirà regolarmente come tiene a ribadire lo stesso Castorina: «Noi proseguiremo nell’attività. Abbiamo l’impegno morale nei confronti della piazza e della tifoseria di uscire da questa situazione». Bisogna ancora metabolizzare tutto quello che è successo: «La squadra era più che altro amareggiata per come fosse andata la partita, eravamo rammaricati per la sconfitta immeritata».

Altra cosa difficile da gestire è stato il rapporto con la tifoseria. L’amore tra i supporter peloritani e la proprietà, infatti, non è mai scoppiato: «Il presidente viene contestato da diverse settimane, immagino che lui si sia sentito di troppo – afferma Castorina -. Avrà fatto le sue valutazioni anche su questo aspetto perché la piazza non lo supportava». Adesso bisogna quantomeno mantenere la categoria, uscendo da una situazione di classifica che rischia di farsi molto difficile: «L’obiettivo primario della stagione, a questo punto, è la salvezza. Se non ci salviamo e vinciamo la Coppa, infatti, non abbiamo fatto nulla. Noi dobbiamo salvarci e poi cercare di regalare questo trofeo e questa gioia alla piazza. La Coppa Italia però non può essere il nostro obiettivo primario». Infine Castorina lancia un appello ai tifosi in vista della parte conclusiva della stagione: «Se loro hanno deciso di portare avanti questa protesta ci sarà un motivo e per questo li rispetto. Giocatori, dirigenti e presidenti però passano, la maglia invece rimane».


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