Messina, il consolato mobile per srilankesi  Accorinti: «Palazzo Zanca è anche casa loro»

Ieri mattina Palazzo Zanca ha aperto le porte a tutta la comunità srilankese di Messina, ma anche a quelle del resto di Sicilia e Calabria. Centinaia gli abitanti del paese asiatico che hanno approfittato della possibilità di incontrare l’ambasciatore Daya S.J Pepola, e, soprattutto, di sbrigare pratiche per le quali altrimenti sarebbero dovuti andare a Roma. Fino a stasera, infatti, sarà attivo il servizio consolare mobile

L’atrio del municipio e la sala di solito utilizzata per celebrare i matrimoni si sono trasformate in una grande sala di ricevimento. Qui, decine di persone già da ieri hanno aspettato di essere ricevute dai funzionari diplomatici e dal personale dell’ambasciata. Fino alle 20, verranno raccolte le richieste di rilascio di nuovi passaporti, di registrazione bambini nati in Italia, di casellari giudiziari e conversione di patenti di guida dello Sri Lanka. 

«Si tratta di servizi per i quali di solito occorre andare all’ambasciata – spiega il presidente dell’associazione Srilankesi uniti di Messina, Roshan Rupasinghe -. Già ieri in poche ore abbiamo accolto 400 richieste». A Messina vivono 4500 cingalesi. «Siamo una comunità molto integrata e non soffriamo particolari disagi. Con il sindaco Renato Accorinti siamo riusciti ad avere un dialogo diretto. Mentre fino a due anni e mezzo fa – continua – era impensabile anche soltanto cercare un appuntamento con il capo di gabinetto». Ed è stato proprio Accorinti, lo scorso dicembre, ad andare a Roma per proporre all’ambasciatore srilankese di venire nel capoluogo peloritano. Un invito che il rappresentate del governo non si è fatto ripetere due volte. «Ho accettato molto volentieri il suo invito – ha detto l’ambasciatore Daya S.J Pepola -. Sono molto grato di aver avuto la possibilità di essere utile». 

Entusiasta anche il sindaco. «Sono alcuni dei giorni più belli della mia sindacatura – ha dichiarato -. Perché la politica è servire e oggi sono stato d’aiuto ai miei cittadini. Ho messo a disposizione il palazzo comunale perché questa è anche casa loro». In fila ci sono intere famiglie. C’è chi è venuto persino con i figli nel porta-enfant per far sì che il proprio figlio abbia la cittadinanza srilankese. «È nato qui a Messina il mese scorso, con questo servizio abbiamo risparmiato un viaggio che ci avrebbe impegnati per due giorni e ci sarebbe costato tra i 200 e i 300 euro».Tante le persone arrivate dalla Calabria, dove vive è un piccola comunità di 2mila persone. «Vengo da Reggio e assisto una signora – racconta una giovane ragazza -. Era un’occasione da non perdere per chiedere il rinnovo. Avrei dovuto assentarmi dal lavoro e non volevo lasciare la nonnina che assisto». 

A raggiungere il capoluogo peloritano sono stati srilankesi provenienti da tutte le province siciliane. «Ho messo l’avviso di questa due giorni del servizio consolare mobile nel mio Caf» racconta Kajeepan Thambirasa, che ha aperto un patronato per i suoi connazionali a Catania. «Molti si sono organizzati con dei pulmini per ammortizzare i costi. Si tratta di opportunità da non perdere perché si risparmia tempo e denaro». Ma due giorni non sono sempre sufficienti. «Ci vorrebbe almeno una settimana. In Sicilia – conclude – c’è una grossa comunità di srilankesi, vorremmo lanciare una petizione per creare un consolato nell’Isola». Il prossimo appuntamento per il servizio di consolato mobile, intanto, è tra due mesi, ma non è ancora stata scelta la città siciliana in cui si svolgerà.

Simona Arena

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