Finora è solo un'idea, sostenuta da un protocollo d'intesa finalizzato a razionalizzare la mobilità nelle due città. Si pensa a «un’agenzia o un consorzio che metta insieme le due società dei trasporti pubblici locali». Per la flotta l'obiettivo è usare le risorse comunitarie del Pac Metro
Messina e Reggio vogliono unire le aziende trasporti Biglietto unico sui mezzi e navi per passare lo Stretto
Sono tremila e 500 i messinesi e i reggini che ogni giorno attraversano lo Stretto di Messina. Si tratta prevalentemente di lavoratori e studenti. E a loro guardano le amministrazione delle città col progetto di creare un’unica azienda di trasporti pubblici, che non solo consenta di muoversi sui mezzi con un unico biglietto, ma che faccia anche concorrenza ai privati e alle Ferrovie nell’attraversamento dello Stretto. Al momento è poco più che un’idea, su cui però i due assessori alla Mobilità – il messinese Gaetano Cacciola e il reggino Giuseppe Marino – convergono. Quanto costerebbe l’operazione? Nessuno lo sa. Stime non ne sono state fatte, ma per coprire le spese si guarda ai fondi comunitari.
Oggi a Palazzo Zanca si sono incontrati i due assessori, insieme allo staff del dipartimento Mobilità di Reggio Calabria e i rappresentanti dell’azienda di trasporto pubblico reggino Atam. L’obiettivo è creare un maggiore coordinamento nella gestione della mobilità tra le due città. «Coordinamento che verrebbe realizzato attraverso un’agenzia, o un consorzio che metta insieme le due aziende dei trasporti pubblici locali, per permettere a messinesi e reggini che attraversano le due sponde con notevole frequenza, di farlo risparmiando denaro e tempo grazie a sistemi di bigliettazione integrata sui mezzi pubblici».
Ad esempio uno studente di Architettura potrebbe partire da casa con un biglietto fatto a Messina e, arrivato a Reggio, non dovrebbe acquistarne uno nuovo ma potrebbe utilizzare lo stesso titolo di viaggio per salire su un autobus dell’Atam e viceversa. «Stiamo anche valutando interventi strutturali. C’è l’idea di mettere in campo dei mezzi di proprietà dei due comuni per attraversare lo Stretto. Perché abbiamo le risorse economiche per fare dei progetti comuni, grazie ai fondi del Pac Metro, progetto complementare al Pon Metro, e destinato alle città metropolitane del Sud Italia».
L’idea di creare una flotta comunale era uno dei punti forza del programma del sindaco Renato Accorinti, e potrebbe diventare realtà come sottolinea Cacciola «l’amministrazione comunale, fin dal giorno del suo insediamento, ha indirizzato le proprie strategie all’individuazione di una mobilità nuova e alternativa nell’area dello Stretto con l’obiettivo di ampliare l’utenza delle due sponde non soltanto limitatamente agli studenti ed ai lavoratori, ma a tutti i cittadini, in veste anche di visitatori, per favorire uno scambio interculturale attraverso visite a musei, teatri e siti archeologici, favorendo e potenziando lo sviluppo economico delle due città». Finora quello che è stato fatto è «formalizzare un Protocollo d’intesa finalizzato al coordinamento e alla razionalizzazione della mobilità nell’Area dello Stretto, compreso l’aeroporto dello Stretto, da presentare al Ministero».