Maxi sequestro di pistole e munizioni alla Playa Nascoste sottoterra vicino al lido Le Capannine

Erano nascoste a due metri di profondità all’interno di due serbatoi di plastica. Un covo studiato nei minimi dettagli anche perché ogni arma era perfettamente protetta da singoli involucri in plastica accuratamente sigillati. All’esterno di ogni busta un piccolo contrassegno per identificarne il contenuto. 

Sono questi i dettagli di un maxi-ritrovamento di armi da parte dei militari del comando provinciale della guardia di finanza di Catania. La perquisizione è avvenuta martedì, in un terreno che si trova in via San Francesco La Rena, adiacente al lido balneare Le Capannine. Attività, quest’ultima, che nelle scorse settimane era finita sotto i riflettori proprio per un maxi sequestro di armi e per l’arresto dell’imprenditore Salvatore Raciti, figlio di Carmelo detto Melo e fratello della ex presidente del Consiglio comunale di Catania.

L’operazione portata a termine martedì scorso viene definita dalle forze dell’ordine come «un diretto sviluppo dell’arresto di Raciti e del sequestro avvenuto il 18 gennaio al lido balneare». I militari sono riusciti a recuperare pistole e mitragliatori dopo un lungo lavoro di scavo ma la contestazione al momento è nei confronti di ignoti. Tuttavia sono in corso approfondimenti per individuare l’effettivo proprietario del terreno. Questo in considerazione del fatto che i proprietari formali hanno dichiarato ai finanziari di non essere ormai da anni i gestori, tanto da avere avviato dei contenziosi in sede civile. La zona in questione, nella parte sud del litorale della Playa, si contraddistingue per la presenza di numerosi immobili, molti dei quali ormai abbandonati.

L’arsenale, armi tutte con matricola abrasa, comprende 24 pistole di vari modelli, 6 fucili semiautomatici, a pompa e con canna mozza, un mitragliatore e un Ak47. A questo si aggiungono, fondine, caricatori e 3000 cartucce di vario calibro, comprese alcune da guerra e altre normalmente utilizzate dalla forze di polizia.


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