Due arresti, sequestro disponibilità finanziarie, quote societarie detenute in 8 società e 26 immobili per un ammontare complessivo pari a circa 5,8 milioni di euro. L’attività svolta dai militari dei Nuclei di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo e di Messina, nell’ambito dell’operazione Dark Truck 2, continua.
Agli arresti domiciliari sono finiti Andrea Currò, amministratore della CURRO’ Trasporti S.r.l., società messinese di trasporto di merci su strada e il proprio consulente fiscale, Michele Nigrelli.Ieri sono stati arrestati Graziella Currò, nata e residente a Messina, 41 anni, in qualità di amministratrice dell’Europa Trasporti S.r.l., società filtro interposta fra la beneficiaria finale del sistema di frode ovvero la Currò Trasporti S.r.l., di cui è socia al 3 per cento unitamente al fratello Andrea e le cooperative palermitane che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti e Giuseppe Costanza , nato in Svizzera e residente a Sant’Agata di Militello, di 38 anni, in qualità di amministratore della Inlog S.r.l., anch’essa costituita per emettere fatture false alla Currò Trasporti, Antonino Sorbera , nato e residente a Mistretta,41 anni, Dino Vaccaro, nato e residente a Mistretta di 29 anni, Alvise Arrigo Lipari, nato a Reitano e residente a Santo Stefano di Camastra di 68 anni, in qualità di amministratori succedutisi nella gestione della One Service Global S.r.l., anch’essa costituita al solo scopo di emettere fatture false alla Currò Trasporti.
Ulteriore soggetto coinvolto nell’inchiesta delle Fiamme Gialle è Giuseppe Leggio, amministratore della Fishy Biziness Ltd, oscura società di diritto inglese acquirente delle quote societarie detenute dai Currò nell’Europa Trasporti S.r.l., al quale è imputata la distruzione della contabilità di quest’ultima, in concorso col ragioniere Nigrelli.
In esecuzione della misura cautelare disposta, sono stati sottoposti a sequestro disponibilità finanziarie per circa 310mila euro, l’intero capitale sociale della Currò Trasporti S.r.l. (2,3 milioni di euro), le quote societarie detenute dagli indagati in ulteriori 7 società, per complessivi 2,9 milioni di euro) e 26 immobili (15 terreni e 11 fabbricati ubicati fra Messina, Mistretta, Reitano e Sant’Agata di Militello) per un valore catastale complessivo di circa 250mila euro.
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