L'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo ha disarticolato la storica roccaforte di Cosa nostra a Palermo. In manette anche i capi delle famiglie di Corso Calatafimi e Villaggio Santa Rosalia. Per tutti l'accusa a vario titolo è di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, corruzione
Maxi blitz antimafia, 39 arresti Un Triumvirato guidava il clan Pagliarelli
Azzerato il mandamento mafioso di Pagliarelli, a Palermo. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a 39 misure cautelari, emesse dal gip, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, corruzione. Per 20 indagati si sono spalancate le porte del carcere, 13, invece, sono finiti ai domiciliari e per 6 è stato disposto l’obbligo di dimora.
Gli investigatori hanno disarticolato il mandamento di Pagliarelli, storica roccaforte della mafia a Palermo, e hanno portato in carcere anche i capi delle famiglie mafiose di corso Calatafimi e Villaggio Santa Rosalia. Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dagli aggiunti Leonardo Agueci e Teresa Principato, e dai sostituti Caterina Malagaoli, Francesco Grassi e Francesca Mazzocco, hanno accertato le difficoltà di Cosa Nostra ad esprimere una leadership unica. Così alla guida di uno dei mandamenti più potenti della città c’era un triumvirato.