Cronaca

Maria Falcone e l’eredità di Giovanni: «Non so quanti sogni abbia realizzato, ma credeva nei giovani»

Il museo del Presente non è ancora stato ufficialmente completato, anche se alcune parti sono già aperte al publico, ma Maria Falcone è già orgogliosa di quanto si è riusciti a fare a palazzo Jung, a Palermo: un monumento vivo alla memoria che sarà il punto di partenza per tantissime attività per portare avanti l’eredità di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il 19 luglio la sorella del magistrato ucciso dalla mafia lo trascorre qui, la fondazione Falcone è infatti la prima promotrice del museo e Maria si sente a casa tra le vie della Kalsa.

«È sempre una grande emozione e tutta l’emozione dipende anche l’essere in questo quartiere, dove io e Giovanni siamo nati e cresciuti – racconta a MeridioNews – A due passi c’è la chiesa dove sia io che Anna che Giovanni ci siamo sposati. C’è la palestra in cui Giovanni faceva ginnastica artistica. Quando vengo qua mi ritrovo giovane, in un periodo della nostra vita in cui la cosa più importante erano i sogni. Io tanti sogni di allora li ho realizzati, volevo una bella famiglia e l’ho avuta: ho quattro figli, cinque nipoti. Non so quanti dei sogni di Giovanni invece si sono realizzati. Uno sicuramente sì, quello di fare un lavoro che aveva scelto con la mente e col cuore, fatto sempre seguendo la sua grande religione, che era quella di fare sempre e soltanto il suo dovere».

E sulle polemiche nate dagli attacchi di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che ha criticato il lavoro di Maria Falcone, dicendo che la sua era la strada sbagliata per fare antimafia, la professoressa in pensione non ha dubbi: «Mi viene quasi da ridere. “Non ti curar di loro, ma guarda e passa” diceva Dante. Il mio lavoro di 32 anni è alla portata di tutti. Ho fatto soltanto memoria. Ho portato avanti solo un’idea fondamentale del pensiero di Giovanni, quella secondo cui per cambiare la società bisognava trovare nei giovani il motore per attuare questo cambiamento. Se per il fratello di Paolo fare antimafia significa parlare male di Maria Falcone, faccia pure. Io continuerò a fare la mia parte, grande o piccola che sia». 

Nei confronti dei giovani, protagonisti delle attività del museo di palazzo Jung durante le giornate precedenti al 19 luglio, Maria Falcone ha un pensiero affettuoso: «Parlo e ho parlato con tanti e penso che oggi siano sottovalutati. Ai ragazzi porto l’esempio di un uomo che ha seguito i suoi ideali e questo è sempre comprensibile e apprezzabile. Non posso creare lo stereotipo del giovane, sono tutti diversi anche in base al contesto in cui sono vissuti, ma tutti sono una risorsa».

Gabriele Ruggieri

Recent Posts

Catania, sparatoria in piazza Palestro: ferito un giovane

Intorno alle 15 di oggi un giovane, di cui non sono ancora noti altri dettagli,…

42 minuti ago

La gara podistica Run2Castles si farà il 12 gennaio: le comunicazioni sulla viabilità a Catania

Dopo le polemiche sul suo annullamento - con la successiva ammissione di colpa e le…

1 ora ago

Passeggia con gli amici con una pistola carica in tasca: arrestato un 26enne a Francofonte

Una normale passeggiata tra amici, conclusa però con un arresto. È successo la sera dell'Epifania…

3 ore ago

Messina, nascondeva la droga da vendere in una fessura del bagno: arrestato un 40enne

Troppe visite. Per lo più di giovani, molti dei quali già noti per essere degli…

3 ore ago

Catania, parcheggiatore abusivo trovato con 26 chiavi di auto lasciate in doppia fila

A Catania, i poliziotti hanno trovato un parcheggiatore abusivo con 26 chiavi di auto lasciate…

3 ore ago

Duplice omicidio Vecchio-Rovetta: dopo 34 anni, la procura generale ha avocato l’inchiesta

La procura generale di Catania ha disposto l'avocazione al proprio ufficio dell'inchiesta sull'omicidio degli imprenditori Alessandro Rovetta…

4 ore ago