Mentre si attende che vengano riparati i danni causate dalle raffiche di vento nell'area passeggeri del Falcone-Borsellino, a interrogarsi sono le sigle a sostegno dei lavoratori. «Non si possono gestire oltre mille passeggeri con pochi addetti», affermano
Maltempo: aeroporto, i sindacati chiedono interventi «Quanto accaduto ci dice che serve più personale»
Un boato e poi la paura. L’immagine di quanto vissuto da passeggeri e addetti ai lavori intorno alle 22,30 di ieri all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo a causa del forte vento è ancora viva. Oltre ai danni strutturali a una parete di cartongesso e ai vetri di una parte delle scalo, nel panico scatenato dalle raffiche di vento che ieri hanno soffiato sul capoluogo siciliano fino a 80 chilometri orari, migliaia di persone si sono assembrate. La situazione è diventata ingestibile per qualche istante.
Una vicenda che, come afferma il segretario generale Gianluca Colombrino di Lega Cisal, sindacato dello scalo, «al di là dell’episodio certamente dettato da una contingente avversità atmosferica – osserva – non si può pensare di gestire oltre mille passeggeri, rimasti a terra per la cancellazione di sei voli e che si sono inevitabilmente assembrati, con pochi addetti per risparmiare qualche euro».
Colombrino sottolinea come le sigle a difesa dei lavoratori non vogliono polemizzare o strumentalizzare l’accaduto, ma fanno notare la necessità dello scalo di disporre su più addetti per gestire le varie situazioni, comprese le emergenze come quella di ieri. «Per pura fortuna non ci sono stati danni anche alle persone – continua Colombino – ma da ieri sera riceviamo segnalazioni da parte del personale e dei passeggeri e chiediamo ai vertici della Gesap ma anche di Gh, Aviapartner, Enav e Enac di riflettere su quanto accaduto». Preoccupazione anche in vista dei prossimi fine settimana che coincideranno con il periodo delle festività di Pasqua. «Il prossimo weekend avremo 164 movimenti tra arrivi e partenze e bisogna rinforzare il personale, anche ricorrendo agli stagionali – conclude – Il tema della sicurezza deve tornare centrale per i lavoratori e i passeggeri»