L'operaione della guardia di finanza si è svolta tra Palermo e Udine e riguarda le attività di Domenico Graziano, boss deceduto nel 2013, che avrebbe fatto fortuna grazie alla vicinanza con i Galatolo e i Madonia, come rivelato da diversi collaboratori di giustizia
Mafia, sequestro di beni agli eredi di Graziano Sigilli a immobili, società, un’auto e una barca
La guardia di finanza ha sequestrato beni nelle provincie di Palermo e Udine, ad alcuni eredi dei boss mafiosi Giovanni e Domenico Graziano. Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Palermo, Sezione misure di prevenzione, giunge al termine del procedimento avviato dalla sezione specializzata della Procura di Palermo.
Il sequestro a carico di Camillo, Massimiliano e Roberto Graziano, nipoti del capomafia Vincenzo, attualmente detenuto in regime di 41 bis, riguarda 81 beni immobili, quattro società, un autoveicolo e un’imbarcazione. Secondo gli inquirenti, l’espansione imprenditoriale dei Graziano sarebbe avvenuta grazie al sostegno e alla protezione delle famiglie mafiose dei Madonia e dei Galatolo, alleate storiche dei corleonesi di Totò Riina.
Il sequestro è da ricondurre in primo luogo alle attività di Domenico Graziano, deceduto nel 2013, e contro il quale ci sono state numerose dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, da Gaspare Mutolo, a Salvatore Cucuzza, a Giovanna e Vito Galatolo. Graziano, prima di morire, si era trasferito a Udine dove avrebbe reinvestito i guadagni illeciti accumulati. Il figlio Camillo è stato coinvolto nella maxi inchiesta Apocalisse su alcune famiglie mafiose palermitane. Anche l’altro figlio di Domenico Graziano, Massimiliano, ritenuto socialmente pericoloso, sarebbe direttamente coinvolto negli affari illeciti di famiglia. Il sequestro ha riguardato anche Roberto Graziano, figlio di Giovanni, recentemente condannato a nove anni e quattro mesi per associazione mafiosa, estorsione e concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso. Avrebbe imposto le slot machines agli esercizi commerciali, chiedendo anche il pagamento del pizzo per ogni macchina istallata.