Beni del valore di circa 300mila euro sono stati sequestrati perché riconducibili a Salvatore Turi Assinnata, 49 anni, originario di Paternò e ai suoi familiari. Assinnata è ritenuto un uomo di elevatissimo spessore criminale, inserito nel gruppo di Paternò della famiglia di Cosa Nostra etnea dei Santapaola-Ercolano all’interno del quale ricopriva incarichi di vertice.
Il provvedimento di sequestro, notificato dai carabinieri, riguarda: una bottega nella zona centrale di Paternò, numerosi terreni e vari rapporti finanziari. Dalle indagini, negli anni, è emerso il ruolo di spicco e il prosieguo dell’appartenenza al clan mafioso di Paternò di Assinnata confermati anche dal fatto che dal carcere di Asti, dov’è stato detenuto, ha continuato a impartire ordini, direttive e a muovere contestazioni al figlio primogenito Domenico Junior. Particolarmente significativo è il biasimo da parte del padre, al comportamento del figlio nel 2015, in occasione dei festeggiamenti della festa patronale a Paternò, quando era stato fatto un doppio inchino con la statua di Santa Barbara sulle note de Il Padrino, dinnanzi all’abitazione della famiglia. La riconducibilità della figura di Assinnata come elemento direttivo del gruppo di Paternò è riferita a vario titolo anche dai collaboratori di giustizia Giuseppe Alleruzzo, Santo La Causa e Mirko Presti.
Domenico Oteri, 76 anni, è stato investito da un'auto mentre attraversava la strada statale 114…
Per lunedì 23 dicembre la protezione civile regionale ha dichiarato l'allerta gialla per quasi tutta…
Il 20 dicembre Maria Ruggia, 76 anni, è morta all'ospedale Ingrassia di Palermo: stando a…
Due furti con spaccata a Palermo. Il primo al Morgan's long drink, in via Isidoro La…
Un uomo è stato ferito a colpi d'arma da fuoco davanti al cimitero di Santa…
A causa del maltempo un'imbarcazione è affondata e altre sono state danneggiate nel porticciolo di…