L'esponente del clan mafioso dei mussi i ficurinia è stato fermato la scorsa notte dai carabinieri a Tremestieri etneo. Ricercato per rapina, lesioni aggravate in concorso ed estorsione, era sfuggito all'arresto in una operazione analoga del 22 novembre che ha coinvolto altri dieci esponenti della gruppo criminale. Adesso si trova nel carcere di Bicocca, a disposizione dell'autorità giudiziaria
Mafia, arrestato il 23enne Santo Laudani Latitante, era ricercato per estorsione
Il 23enne Santo Orazio Laudani di San Giovanni La Punta, elemento di spicco dellomonima famiglia mafiosa, è stato arrestato la scorsa notte dai carabinieri del comando provinciale di Catania a Tremestieri Etneo. L’uomo, latitante, era destinatario in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione, rapina e lesioni aggravate in concorso.
Santo Orazio LaudaniL’attività investigativa, coordinata dalla locale direzione distrettuale antimafia, è nata dalle denunce di alcune vittime di estorsione «le quali, – scrivono gli investigatori – stanche delle continue violenze e vessazioni, si erano rivolte alle istituzioni». Il giovane Laudani, adesso nel carcere di Bicocca a disposizione dell’autorità giudiziaria, era riuscito a fuggire all’operazione dei carabinieri dello scorso 22 novembre, quando è stata eseguita un’ordinanza analoga all’odierna nei confronti di altri 10 appartenenti al clan Laudani, conosciuti come mussi i ficurinia.
La famiglia dei Laudani è molto attiva soprattutto nell’hinterland etneo, dove i membri del clan sarebbero stati protagonisti di intrecci politico-affaristici-mafiosi, come raccontato dal maggiore dei carabinieri etnei Lucio Arcidiacono, nella sua testimonianza nel processo Ibis, incentrato proprio sulle presunte collusioni tra politica, criminalità organizzata e imprenditoria nel catanese. Di recente, poi, anche gli arresti nel corso dell’operazione denominata Town hall municipio, partita nel 2011 e che ha contribuito allo scioglimento per mafia, lo scorso marzo, del comune jonico di Mascali. I vertici dellamministrazione, l’ex sindaco Filippo Monforte, e lex presidente del consiglio comunale Biagio Susinni, avrebbero favorito proprio un esponente del clan Laudani.